Il playback e i musicisti
Nel realizzare un videoclip di genere performativo o narrativo si ha quasi sempre la necessità di riprendere l’artista mentre canta e il gruppo mentre suona. Ovviamente l’audio che si sentirà nel videoclip non è assolutamente quello in presa diretta, cioè quello registrato dal microfono interno o esterno della telecamera.
Nella maggior parte dei videoclip naturalmente la sincronizzazione del labiale con la traccia del brano dell’album è talmente accurata che non è percepibile la differenza.
Questa magistrale beffa è creata per far si che il brano ascoltato rispecchi al 100% quello che potremmo acquistare su ITUNES o ascoltare nell’album.
Il metodo più comune è quello di effettuare le riprese mettendo come sottofondo la base del brano o addirittura il brano completo di voce che l’artista dovrà reinterpretare cantando dal vivo durante le riprese.
Solitamente un cantante o un musicista professionista non ha problemi per quanto riguarda stare al tempo e quindi non ci sarà differenza tra il tempo del cantato e quello del labiale girato.
Se questo però non accade è consigliabile agire manualmente in montaggio prendendo e spostando i frammenti di video, più utili al videoclip, sulla traccia audio sincronizzata.
Quindi la sincronizzazione del video con la traccia audio del cd avviene in post produzione, durante il montaggio.
Possiamo fare questa operazione manualmente spostando le varie tracce o occultando pezzi del girato con altri parti del videoclip, inoltre ci possiamo avvalere di una tecnica molto sofisticata che si chiama lip sync.
Il lip sync è la tecnica utilizzata dai registi di videoclip per sincronizzare le parole del brano con i movimenti delle labbra del performer, il sistema elettronico computerizzato aiuta molto il lavoro di post produzione, creando già una traccia sincronizzata automaticamente.
La differenza tra le due tecniche non è quasi percepibile e molti la usano per praticità e risparmio di tempo.[1]
Questa tecnica analizza le onde radio provenienti dal video e le sincronizza con la traccia audio in base alla corrispondenza di frequenza.
Il suono del video può essere dato sia dal cd audio ascoltato durante le riprese che dalla voce del cantante registrata durante i ciak.
Sincronizzare le tracce non è sempre facile e il metodo computerizzato permette di risparmiare molto tempo.
Il sistema di riconoscimento fonemico viene utilizzato per l’identificazione delle posizioni labiali corrispondenti al segnale vocale utilizzato. Per utilizzare questo sistema dobbiamo registrare il cantante nella sua performance dal vivo, anche se non ottimale e utilizzare un software Lip sync che esamini lo spettro dei suoni e riconosca vocali, consonanti, pause e momenti di silenzio.
Realizzata la sincronizzazione di tutte le tracce con l’audio creiamo un’unica traccia nidificata che permetta di spostare il materiale senza perdere il sincro.
Creando un’unica traccia audio sincronizzata possiamo accostare tra loro tantissime inquadrature, con lo stesso tempo, e perfettamente sincronizzate. Fatto ciò il metodo più veloce e divertente per proseguire è usare, se il software lo permette, lo strumento multicamera che, creando una schermata multipla, mostra ogni traccia video, ci permette di montare il videoclip con estrema velocità e praticità come in una vera regia televisiva.
Se poi il risultato non è come volevamo possiamo sempre agire manualmente in seguito.
Creata la traccia completamente montata aggiungiamo eventuali spezzoni di non cantato, per dare respiro al videoclip e finalizziamo il tutto.
La nostra regia in montaggio potrebbe sia rendere ottimo il lavoro che peggiorarlo, quindi attenzione a quanto interveniamo sul nostro videoclip per non deteriorarlo utilizzando effetti o tecniche non corrette.
Ricordiamoci di utilizzare codec che non deteriorino il video e creare bin o cartelle di sequenza che offrano la possibilità di modificare velocemente e senza problemi il video, nel caso avessimo fatto degli errori e ce ne accorgessimo solo in post produzione.
[1] S. Bertelli, 2006, “Tesi Il lavoro del regista nella produzione del videoclip italiano”, Università degli Studi di Ferrara, Corso “Tecnologo della comunicazione”, p. 10
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