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Capitolo 2 Soggetto, sceneggiatura, scaletta e storyboard

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Capitolo 2. Soggetto, sceneggiatura, scaletta e storyboard

 

2.1 Come si scrive un soggetto

 

La creazione di un soggetto, del trattamento e di una sceneggiatura sono le prime fasi creative/ideative di un qualsiasi videoclip, momenti tra i più piacevoli ma che nascondono più insidie di ogni altri.

Per iniziare analizziamo la metodologia più corretta per scrivere un soggetto ricordandoci che il videoclip servirà a vendere l’artista e la sua musica e non la nostra storia.

Prima di passare alla stesura del nostro soggetto è bene prendere in mano il concept. Con gli spunti dati da esso iniziamo a scrivere il soggetto che dovrà contenere la trama e lo sviluppo narrativo della nostra storia e dei suoi personaggi.

 

Il soggetto generalmente non è altro che l’idea spiegata con maggiore accuratezza e solitamente è di una o due pagine, è il riassunto del trattamento.

Un soggetto troppo lungo potrebbe annoiare il produttore e non essere in grado di soddisfarlo, per questo si opta per una forma breve.

Ricordiamoci che in queste fasi propiziatorie la cosa più importante è accontentare il direttore di produzione dandogli da leggere un buon scritto, convincente e diretto.

Il cliente non deve essere assillato con lunghe spiegazioni riguardanti ciò che dovranno trasmettere le immagini e il modo in cui gireremo, ma dobbiamo comunque essere il più completi possibile nel definire le scene che vogliamo girare, magari inserendo in nota le necessità tecniche, anche ai fini di budget, per far sì che ci sia dato tutto il necessario per girarle e non si incappi in spiacevoli richieste aggiuntive.

In fase di produzione e con il trattamento ci potremmo soffermare su pensieri quali le emozioni che dovranno scaturire dalle scene e ragionarci più approfonditamente ma ora è meglio non farlo per non creare confusione al nostro cliente.[1]

Ogni soggetto deve essere, a rigor di logica, strutturalmente diviso in tre parti: antefatto, sviluppo e conclusione, proprio come un film.

 

Il testo deve avere una scrittura accattivante e curata, tale da tenere inchiodato al tavolino anche il più arduo dei produttori, semplicità e chiarezza di esposizione sono armi vincenti.

 

Parliamo della forma ora; usiamo il tempo presente indicativo, coniugato sempre alla terza persona e una scrittura visiva più che romanzata, è questo infatti il tempo dell’accadimento.

Tutto ha luogo nel momento stesso in cui si racconta.

La terza persona, invece, offre distacco tra chi scrive e le vicende esposte. Il tutto deve essere piuttosto sobrio.

 

Punto da ricordare è che nel soggetto si scrive solo la nuda e cruda storia.

Attenzione però a come la scrivete. Mai scrivere battute o figure umoristiche, lasciamole per la sceneggiatura o meglio ancora al trattamento. Un esempio di tempo in cui si scrive è:

Mario Rossi, stringendo la sua logora valigetta di cuoio, impacciato nel suo cappotto grigio, varca la soglia del Comune.

Si deve mostrare, non raccontare. Chi scrive per il videoclip, lavorando con le immagini e la loro manipolazione, deve pensare per immagini. Non si fa narrativa nel soggetto.

 

Quindi mai scrivere:

Mario pensa a sua moglie.

Il pensiero non si vede, è un atteggiamento che può servire al personaggio o al cantante per la performance e che al massimo va aggiunto nella sceneggiatura.

Che gli aggettivi siano pochi ed essenziali, utilizzate sempre frasi secche e coincise, molto brevi, quasi lapidarie.[2]

 

Una parte della struttura del soggetto è la formattazione, formattarlo in modo professionale è doveroso.

Il rischio è di venire cestinati in produzione. Lo standard è di circa trenta righe per sessanta battute a pagina.

In Office Word quando finite di scrivere il soggetto cliccate su: “File” (nella barra in alto del menù) e scegliete la voce: “Imposta pagina”.

Scrivete i seguenti valori:

Margine superiore e margine inferiore: 7 centimetri.

Margine destro e margine sinistro: 4,5 cm e inserite anche i numeri di pagina.

Come Font, ovvero il carattere, consigliato è meglio usare “Courier New”,  dimensione 9 punti. Un carattere piuttosto adatto per documenti professionali e di facile lettura.

Ed ecco pronto il vostro foglio di lavoro.

Cercate di tenere a mente i valori dei margini e non spremetevi troppo le meningi per rientrare nelle righe e nelle battute, sforare di poco non è certo un problema, essere troppo sintetici o prolissi invece si.

 

Ora parliamo della lunghezza, per regola ogni soggetto non deve superare le dieci cartelle, per cartella si intende pagina, ma questo quando si parla di cinema, di norma per un videoclip due o tre cartelle sono lo standard.

 

Per aiutarvi a scrivere il soggetto partiamo da ciò che occorre scrivere di sicuro ovvero dove si svolge la storia e il luogo dell’azione, qualunque esso sia, il tempo e i soggetti presenti.

Iniziate poi a mostrare la prima immagine, quindi la seconda, in modo che si amalgamino fino a formare una storia.[3]

Quando scriviamo una scena un’intestazione dobbiamo scriverle in alto, a sinistra e in grassetto.

Creato il soggetto si passa alla sceneggiatura e al trattamento, documenti di cui parleremo poco più avanti, e al contempo all’abbozzo di uno storyboard e una scaletta, ovvero la spiegazione dettagliata di tutti gli eventi, elencati per tempi di esecuzioni.

 

Ed ora un breve esempio di soggetto per videoclip, ovviamente qui i margini non sono corretti ma il carattere e le righe rientrano nello standard.

 

SOGGETTO

 

Titolo : Una canzone

Autore-Interprete: Rosa D’Alise

Durata brano: 3 min 20 sec

Genere : Videoclip Narrativo

 

Trama :

PARTE PERFORMATIVA

In una stanza c’è un pianoforte. Rosa si siede alla tastiera e inizia a suonare e cantare.

 

Rosa è a letto sotto le coperte e canta.

 

Rosa è in un attico e canta mentre guarda il panorama.

 

PARTE NARRATIVA

Rosa è sdraiata in un letto matrimoniale, da un lato c’è lei dall’altro un ragazzo.

 

Rosa si alza con il lenzuolo e apre l’armadio. Nello specchio dell’anta si vede rosa che cammina per strada.

 

Rosa cammina per strada, la gente è sfocata e si muove a velocità raddoppiata.

Rosa guarda una vetrina con gli occhi lucidi.

 

Rosa cammina per strada a mano con un ragazzo, si stacca per andare a vedere una vetrina, quando si gira vede che non c’è nessuno.

Con il capo chino rosa si sdoppia in due. Una metà, con il capo chino va a destra e scopare, l’altra va a sinistra sorridente.

 

Naturalmente questo è un abstract del soggetto, volutamente accorciato per non occupare troppo spazio nel testo

Dopo questo breve esempio, iniziate a buttare su carta le vostre idee.

 

Ricordate la formattazione, l’uso di una Font corretta e il metodo, rispettar queste regole è utile per imparare in fretta come presentare un documento professionale e ben costruito.

Ora passiamo a vedere la prossima fase.



[1] T. St. J. Marner, 2003, “Grammatica della regia”,  Lupetti editori, pp. 66-67-68

[2] Elisabetta Manfucci, 2004, Scrittrice e sceneggiatrice di professione, “Come si scrive un soggetto per il cinema?”, <http://www.ilcorto.it/pdf/ComeSiScriveUnSoggetto.pdf>

[3] Elisabetta Manfucci, 2004, Scrittrice e sceneggiatrice di professione, “Come si scrive un soggetto per il cinema?”, <http://www.ilcorto.it/pdf/ComeSiScriveUnSoggetto.pdf>

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