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Capitolo 4. La produzione e la gestione del set 4.1 Preparare il cantante e il gruppo

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Capitolo 4. La produzione e la gestione del set

 

4.1 Preparare il cantante e il gruppo

        

Ora che siamo pronti per iniziare le riprese dobbiamo preoccuparci di come “gestire” il cantante.

Come prima cosa diamo tutte le informazioni di come gireremo all’artista e al gruppo.

Sin dal momento in cui viene affidato a noi il compito di girare, il frontman deve sapere tutto lo svolgimento e l’eventuale storia che dovrà interpretare. Conoscendo questi particolari il performer sarà in grado di recitare in modo ottimale e rendere al meglio l’idea che noi volevamo dare al suo videoclip.[1]

Creare un rapporto di fiducia e amicizia è la cosa migliore per il nostro lavoro e per le collaborazioni future.

 

Una volta sul set dobbiamo essere in grado di insegnare al nostro artista a recitare cantando, se questo non ha esperienza, quindi meglio avere anche alcune basi sulla recitazione. Essere naturali recitando è una delle cose più difficili da imparare e insegnare.

Il soggetto ripreso non deve mai guardare in camera, almeno che la sceneggiatura non lo preveda, lo sguardo deve essere diretto leggermente a sinistra o a destra dell’obiettivo.

Deve muoversi liberamente, in certi casi enfatizzare le espressioni e i movimenti e deve usare la mimica per trasmettere il messaggio del brano, cercando di essere a suo agio davanti alla camera e la troupe.

Non dobbiamo essere troppo invasivi però, nella sua performance, infatti, dovrà uscire la naturalezza del personaggio e non un soggetto costruito senza carattere.

Il rapporto tra regia e cantante – gruppo deve essere il più amichevole possibile e mai di tipo gerarchico, in modo da creare un clima sereno durante le riprese.

Solitamente il regista conosce il cantante solo pochi giorni prima dello shooting e quindi deve già essere informato dei suoi modi di fare e di vestire, preoccupandosi di fare delle ricerche in merito e riuscire così a contribuire alla sua spontaneità.

 

Il giorno delle riprese presentiamo alla troupe l’artista o il gruppo e passiamo subito al backstage, spostandoci nei camerini dei costumisti, dei truccatori e infine dei parrucchieri che si occuperanno di curare l’immagine del personaggio.

Queste figure devono seguire le istruzioni dell’artista e del consulente di immagine o del manager che accompagnano il performer. Il rischio è che gli abiti o il trucco non siano adatti all’immagine che deve mantenere davanti al suo pubblico e quindi perdere di credibilità.

In una produzione di medie dimensioni si deve avere almeno un truccatore che si occupi anche dell’acconciatura, in gergo, del “trucco e parrucco”.

 

I cantanti più estroversi hanno i propri abiti e specifiche richieste di trucco ed è sempre meglio chiedere prima qual è lo stile e assecondare il tocco del frontman. Non sempre si ha sul set lo stilista quindi è bene procurarsi gli abiti giusti prima dell’inizio delle riprese.

Se oltre al frontman abbiamo anche un gruppo allora si può parlare anche di band. Gestire i rapporti con una band è pressoché identico al modo in cui si gestisce il cantante.

 

L’unica differenza sta nel fatto che si tratta con un gruppo di  individui che possono anche avere stili molto diversi l’uno dall’altro.

Il gruppo può essere semplicemente un insieme di artisti-musicisti che suonano per un performer, nominato frontman, cioè colui che è riconosciuto come il performer e leader del gruppo.

In questo caso i musicisti non devono avere per forza un look che rispecchi quello del frontman e la loro preparazione non riguarda i momenti di ballo o narrativi.

Se invece si parla di band allora è completamente diverso. La band ha un proprio stile in comune e tutti i membri sono trattati alla pari nel videoclip, dando rilievo sia a chi canta che a chi suona.

 

Vestiti e truccati tutti i membri del gruppo, della band o il cantante siamo pronti a metterli di fronte all’obiettivo.

Ma oltre a loro ci possono essere altre persone di fronte all’obiettivo ed è bene capire come gestirle.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] G.Sibilla, 1999, “Musica da vedere”, Roma Eri/Rai-VQPT, p. 28

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