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Gli eventi promozionali e i media radio-televisivi + Conclusioni

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Gli eventi promozionali e i media radio-televisivi

 

Quando si parla di promozione non si può fare a meno di parlare degli eventi che permettono una facile e qualche volta gratuita pubblicità, mostrando il cantante e il videoclip a un vasto pubblico dal vivo o tramite trasmissione radiotelevisiva.

I primi eventi promozionali a cui bisogna partecipare sono i festival della musica e del videoclip. Questi eventi, dove molte volte sono presenti anche le radio, permettono all’artista di esibirsi dal vivo di fronte un vasto pubblico e nel contempo di fare pubblicità, direttamente sul palco e in prima persona, del suo album con il nuovo videoclip che ha girato. Avere inoltre la possibilità di avere uno stand in cui vendere i gadget e gli album o i dvd del cantante può favorire l’acquisto o almeno la popolarità dell’artista.

Essere ospite di un festival e poter cantare è il massimo per la promozione e, anche se non si è il solo ospite ma anche giurato, questo può avvenire facilmente attraverso il contatto diretto con i giornali e il rilascio di interviste.

 

Essere presenti sui giornali e ancor meglio in tv in un giusto quantitativo di apparizioni, di qualità, da segno che l’artista non è una meteora e che il suo percorso lavorativo è in costante crescita.

 

Il mostrarsi al pubblico è molto importante per una giusta promozione, ma la promozione migliore viene dalla radio e dalla tv che poi favoriscono le presenze ai concerti e quindi consistenti entrate per la produzione e l’artista, infatti assieme alle serate come ospite o giurato si affiancano le presenze in tv e radio.

 

Il servizio tv o radio può essere una semplice intervista al cantante ospite della trasmissione o un vero e proprio servizio che implichi la presenza del cantante per promuovere un tour o un nuovo album o videoclip.

 

La discografia di solito si preoccupa di trovare queste apparizioni al cantante ma ciò non significa che esso non possa fare promozione a se stesso chiamando e partecipando a programmi a cui altrimenti non sarebbe potuto partecipare. La persona deve essere sempre presente e disponibile e non divenire un mero prodotto di vendita.

 

Contattare le radio è il primo passo e, una volta entrati nel giro di conoscenze, si può passare ai contatti televisivi. In questo momento non importa che il programma abbia grande visibilità perché siamo in una fase di lancio. Con l’aumentare della fama aumentano anche le richieste e la possibilità di partecipare a programmi di alto livello.

Interessante da questo punto di vista è la collaborazione con enti o fondazioni che sponsorizzino l’artista e che possono allargare la fascia di potenziali fans del cantante.

 

Esistono tre tipi di pubblico:

I visitatori, cioè coloro che guardano o sentono il cantante per caso o per sentito dire e che al massimo possono seguire le apparizioni dell’artista in tv o radio

I fruitori, coloro che comprano il disco e conoscono l’artista e saltuariamente vanno ai suoi concerti.

Infine vi sono i fan, i fedelissimi si può dire, quelli che vanno a vari concerti del cantante e che acquistano oltre all’album tutto ciò che riguarda il cantante.

 

Il processo di acquisizione di fan è lento e almeno che non vi sia un evento scatenante, come la presenza dell’artista a uno show tv, che ne aumenti la visibilità e dia risalto alle sue doti, occorre molto tempo prima che il cantante abbia un suo pubblico assiduo.

Anche la presenza del cantante nei pub, nelle discoteche e nei luoghi pubblici non può fare altro che incrementare il bacino di pescaggio dei fan. Una serata in discoteca a volte può avere molto più effetto di un’intervista in tv. Se il pubblico cui puntiamo è giovane non sbaglieremo mai a far fare delle apparizione al cantante in locali alla moda ed eventi che coinvolgono i giovani.

 

Il gossip poi è una delle armi a doppio taglio che è bene analizzare prima di impugnare. Un buon gossip che parli del cantante può portare senz’altro vantaggi al cantante, ma un gossip scandalistico può sia velocizzare il processo di conoscenza del cantante sia aumentare i giornalisti in cerca di scandali che demoliscano facilmente la vita privata di un personaggio pubblico.

Sui giornali di gossip è bene uscire con pezzi “furbi” che parlino principalmente di iniziative a scopo benefico a cui l’artista prende parte e, se il giornale lo permette, di inserire in allegato il dvd, senza o con extra, del videoclip da vendere.

 

In base al target possiamo anche decidere di rilasciare interviste o materiale a giornali quotidiani, settimanali o per teenager.

Un pubblico di giovanissimi è facilmente conquistabile e altrettanto facilmente perdibile a causa del ritmo frenetico delle mode che incombono.

L’ideale sarebbe inserire il nostro artista in molti giornali, che coprano diversi target, per avere la maggiore visibilità possibile.

 

Gli allegati ai giornali, le serate in discoteca, le presenze in tv e radio oltre a una buona promozione sul web sono il metodo migliore per far conoscere il nostro artista e nel contempo a pubblicizzare il nostro videoclip. Difficilmente al giorno d’oggi un dvd di un videoclip ha grossi vendite ma con i giusti metodi è possibile distribuire il dvd a basso costo e con una presenza sul mercato maggiore rispetto a molti altri supporti.

 

Vendere un videoclip solamente al negozio di dischi o in libreria e vendere anche in edicola come allegato, agli stand dei concerti e affiancandolo a particolari eventi radio o tv sarà un toccasana per l’artista e per il regista che potrà vedere il suo videoclip acquistato da molte più persone.[1]

 

           

 

 

        

 

 

 

 

 

 

Riassumendo

 

Abbiamo fatto, in questa che vuole essere una sintetica guida pratica, una breve ed esaustiva “panoramica” sui processi ideativi e realizzativi, sulle tecnologie digitali necessari alla creazione di un videoclip e alla sua distribuzione.

 

Partendo da come si lavora a una sceneggiatura,  funzione importantissima e imprescindibile per il successo di ogni prodotto video musicale, abbiamo tracciato i maggiori ruoli all’interno di una produzione di medio/alto livello e le tecnologie hardware e software necessarie. Dobbiamo renderci conto che non sempre ci sarà chiesto solamente di girare il videoclip come “director” ma dovremo occuparci di tutti i processi produttivi/realizzativi ed è per questo che abbiamo accennato dei rapporti con le altre figure della produzione e della troupe.

 

Conoscere i vari compiti, ruoli e le relative professionalità/responsabilità ci può dare una mano nel lavoro di gruppo e nei rapporti con le case di produzione indipendenti che ci “ingaggiano” per le produzione.

 

Applicando le conoscenze teoriche e pratiche apprese in questa guida al videoclip, saremo in grado di auto produrci e di ottenere un discreto risultato. Ovviamente nessuno può fare tutto da solo e avvalersi dei migliori collaboratori è un’ottima abitudine che può portare anche nuovi impieghi.

Inoltre questa guida vuole essere un punto di partenza per tutti coloro che sanno qualcosa o poco sul mondo delle riprese.

 

Una buona ”crew” con collaboratori affiatati, che condividono con il regista obbiettivi e lo supportano nelle sue scelte estetiche ed espressive, sono la base di partenza per la crescita personale e la buona riuscita di ogni progetto audiovisivo, compreso quel particolare genere di audiovisivo breve che è il videoclip.

 

Questa guida può essere applicata, per quanto riguarda alcune regole generali, ad una produzione low budget come ad una high budget. Avere maggiori possibilità economiche ci permette di poter usufruire di attrezzature e staff di alto livello, ma non è detto che, grazie a qualche incentivo da parte di sponsor o associazioni interessate al nostro progetto artistico, non si riesca ad ottenere uno standard video quasi all’altezza di una ricca produzione.

 

La prima regola in questo campo è esercitarsi e imparare sempre dai migliori, magari offrendosi come tirocinante o stagista a una produzione video, così da carpire i segreti di chi lo fa per mestiere e poi metterli in pratica con la propria videocamera. Oppure cercando corsi video o tutorial sul web, per imparare guardando e potendo così allenare la vista ai metodi e gesti tipici di questo lavoro.

 

È tempo di passare alla pratica e di stendere la vostra sceneggiatura, creare uno storyboard, procurarsi le attrezzature, recuperare una troupe e ciak si gira.

 

 

 

FINE

 

 

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Speranzoso che questo testo ti sia servito e piaciuto ti ringrazio e t’invito a mettere in pratica quello che hai imparato per crescere come persona e professionista.

 

Un caloroso saluto

Riccardo Badolato



[1] Cfr. G.Sibilla, 1999, “Musica da vedere”, Roma, Eri/Rai-VQPT pp. 69-89

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