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Il Budget

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Il Budget

 

Quando si parla di pre-produzione non si può evitare di parlare del processo di budgeting, ovvero di tutte quelle fasi, importantissime, per reperire i fondi necessari alla realizzazione del videoclip e successivamente impiegarli nel modo prestabilito.

 

I processi per il suo avvio nascono durante lo sviluppo del progetto, sin da quando scriviamo la sceneggiatura infatti inseriamo all’interno del nostro videoclip materiali e risorse che avranno un costo di acquisto o di noleggio. Oltre a queste spese, dettate dal fabbisogno del regista per girare il videoclip, si aggiungono poi altri costi sinteticamente suddivisi in quattro aree:

Talento creativo – Troupe: tutte le spese per il cast tecnico, dal direttore della fotografia, al cameraman, al semplice elettricista e il cast artistico cioè i ballerini, i musicisti e le comparse.

Produzione diretta: i costi sostenuti per la costruzione del set o il suo affitto, le spese del materiale necessario alla lavorazione del videoclip dall’acquisto-noleggio della telecamera, dei macchinari e di tutte le attrezzature per le riprese.

Post-produzione: il costo per le fasi di questo processo sono preventivati dall’utilizzo di particolari software e il lavoro umano del montatore e degli esperti di suoni, immagine ed effetti grafici.

Settori vari: tutto ciò che riguarda il completamento delle obbligazioni, la distribuzione, il marketing e la pubblicità.

 

Il budget si stabilisce in base a tutte queste necessità, ma a volte abbiamo anche dei limiti di spesa, classifichiamo ora le tipologie di budget:

 

Low budget: quando si tratta di una produzione in proprio e i fondi non sono molti si parla di produzione low budget, ovvero quando la telecamera, le attrezzature e anche i nostri aiutanti, sono recuperate a bassi costi o addirittura con il volontariato. Oltre in questo caso vi è un momento in cui la produzione non ha molti soldi da destinare al nostro videoclip e punta al risparmio cercando di reperire materiali e attrezzature tramite partnership e sponsorizzazioni.

Generalmente il low budget arriva difficilmente ai 1.000 euro.

 

Medium budget: se si parla di un budget di spesa normale, cioè che arriva anche a 2.000 o 3.000 euro, per un videoclip girato con attrezzature professionali, si può pensare anche di girare con macchine da presa ad alta definizione Full HD e prendere uno o due esperti che si occupino della fotografia e del montaggio per l’alta definizione con software e hardware preposti. In questi primi due casi è opportuno che il regista sia in grado di seguire tutte le fasi della produzione, così da ridurre i costi per ingaggiare gli esperti.

 

High budget: quando abbiamo un budget molto alto, e si parla anche di 10.000 euro, non abbiamo molti problemi nel decidere di ingaggiare tecnici professionisti e noleggiare attrezzature professionali. Potremmo avere molte comparse e un vasto staff che collabori nella creazione del video. Inoltre potremo usufruire di uno studio di grafica computerizzata per effettuare riprese per compositing.[1]

 

In Italia la cultura del videoclip rende difficile tali finanziamenti e generalmente ci si deve arrangiare con le proprie conoscenze e puntare al risparmio. La logica internazionale invece, come quella americana, stanzia anche grandi capitali per il videoclip, che in molti casi viene visto come un vero e proprio metodo di vendita del disco e promozione dell’artista, tanto da permettersi l’ingaggio di troupe cinematografiche con macchine da presa pronte a girare in pellicola.

 

Il budget è deciso dalla produzione in base alle richieste del regista e, una volta stilato, va sempre rispettato in ogni sua parte per non rischiare di sforare e incorrere in problemi finanziari.

Il rapporto tra regia e produzione in questa fase è molto delicato, occorre redigere un piano dei costi che sia il più dettagliato possibile. Anche le spese dell’alloggio e del catering, se il videoclip si svolge in scenari particolari, deve essere compilato professionalmente e quasi con la stessa cura e precisione di un’agenzia di viaggi.

 

È ovvio però che alcune spese possono essere tamponate con i soliti canali di partnership e sponsorizzazione.

Se per esempio assumessimo un tecnico delle luci titolare di un’attività o uno studio fotografico, potremmo proporgli di lavorare per noi con un compenso ristretto e dando in cambio la possibilità di inserire il proprio marchio nel materiale promozionale o di vendita del videoclip e di promuovere la sua attività in ogni evento dell’artista fino a un massimo di dieci concerti. Ovviamente il numero degli eventi in cui il nome dell’attività è presente è proporzionale al livello di prestazione ricevuto.

 

Facendo in questo modo si può ottenere una diminuzione delle spese per quanto riguarda attrezzature di scena, noleggio di macchinari, uso di locali notturni come location e anche presenza di corpi di ballo, prelevati da scuole.

Una sponsorizzazione gratuita diventa un vero e proprio scambio di servizi utili sia alla produzione che a chi presta il servizio.

 

Alla stesura del budget generalmente se ne occupa la produzione, affiancata però dal regista o dall’autore dell’idea. I punti che dovranno essere indicati saranno: la spesa del videoclip, i vari settori di spesa e la cifra destinata a quel settore, le possibilità di autofinanziamento tramite sponsor e le possibilità di partnership con altre produzioni o attività esterne all’ambiente televisivo. [2]

 

Oltre alle macro categorie nominate in precedenza è utile per il regista sapere che ci potranno essere anche delle voci di bilancio come:

– Utilizzo o cessione di diritti: il diritto di produrre un videoclip generalmente si ha sempre per scontato quando il produttore del brano partecipa alla creazione del videoclip ma può anche non essere così scontato che l’idea dell’autore per il videoclip venga “venduta” gratuitamente per le riprese e quindi occorre parlare di mandato di esclusività per quanto riguarda i diritti di utilizzazione del brano per il videoclip di cover e simili.

– Sceneggiatori e adattatori: non sempre un autore scrive nel modo corretto una sceneggiatura. Quando questo accade la produzione deve pagare dei correttori di bozze o degli scrittori che, abitualmente, scrivono sceneggiature per rendere il soggetto dell’autore adatto alle riprese e alla lettura da parte di tecnici e registi.

– Produttori: i produttori e chi li rappresenta sul set sono spesso ben pagati per il loro lavoro e a volte, oltre a pretendere un’ovvia percentuale sulle vendite, richiedono anche di essere pagati per la gestione delle pratiche e dei rapporti di organizzazione per l’attuazione della produzione.

 

Consci delle spese e di ciò che ci occorre, possiamo anche decidere di eliminare alcune cose dalla lista del budget, per ridurre i costi o spostare le spese su qualcosa di più importante.

Alcuni dei costi maggiori di solito sono dovuti a scene notturne che richiedono potenti impianti di illuminazione.

Si può evitare di girare in location famose o aree commerciali che richiedono permessi e procedimenti particolarmente costosi e sempre per la stessa ragione evitare scene d’azione rumorose o particolarmente eclatanti di domenica mattina, momento in cui è dura avere consensi di ripresa gratuita.

Fermare il traffico o il passaggio di persone è assai difficoltoso e a volte richiede anche l’intervento delle forze dell’ordine e della sicurezza. Queste e altre situazioni vanno ben valutare in fase di scrittura del video e, nel caso fosse possibile, sostituite con altre o con ambienti in grafica computerizzata

 

Un esempio della stesura di un piano di, low, budget è il seguente:

 

Il regista Riccardo Badolato nel ruolo di produttore del videoclip “Una Canzone” di proprietà dell’artista Rosa D’Alise, dopo aver contattato e aver creato un rapporto di collaborazione, GRATUITA, con una troupe di riprese composta da: Matteo Bevilacqua – Cameraman, Matteo Mangherini – Fotografo, Riccardo Deserti – Effetti speciali, Uriele Russo – Cameraman, approva le seguenti spese per la produzione del sopracitato videoclip.

 

–          Acquisto cassette DV per riprese in Alta Definizione € 50

–          Noleggio macchine da ripresa in HD e cavalletto €500

–          Noleggio materiale per illuminazione e fotografia a titolo gratuito (€250 ammortizzati)

–          Ingaggio costumista €250

–          Ingaggio comparse a titolo gratuito per le riprese effettuate in strada

–          Spese varie per documentazione € 50

 

Costo previsto per il videoclip: € 1.100

 

Questo è un modello molto semplice, in quelli più dettagliati si possono inserire le ore di ripresa, l’impiego di ballerini, comparse, istruttori i ballo, stuntman, visual effects, ecc. Come se prendessimo un preventivo e lo stilassimo inserendo al posto delle varie fasi lavorative le professionalità e le strutture-esigenze tecniche che ci occorreranno.



[1] R. Koster, 2004, “The budget book for film and television”, Elsevier Ed., Pp. 90-98

[2] S. Bertelli, 2006, “Tesi Il lavoro del regista nella produzione del videoclip italiano”, Università degli Studi di Ferrara, Corso “Tecnologo della comunicazione”, pp. 16-18

 

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