L’effettistica
Dopo aver lavorato sul video, tagliando e spostando i clip per dare il giusto senso alla storia, si passa alla fase di effettistica. Questa parte del processo di post produzione viene programmata assieme alla sceneggiatura e sviluppata sin dall’inizio, dato che richiede molto tempo.
Nonostante la loro importanza e preparazione in fase di produzione gli effetti speciali vengono aggiunti per ultimi, perché applicare degli effetti al video comporta un grosso rallentamento dei tempi di lavoro, è bene quindi effettuare prima il montaggio completo delle scene e dopo applicare gli effetti.
Occorre montate il tutto avendo ben in mente che poi si dovrà lavorare con un software di effettistica.
I software non sono tutti uguali e occorre entrare in un’ottica professionale ovvero che non si può fare tutto con un solo programma ma creare un flusso di lavoro. In pratica dobbiamo decidere su usare un software, relativamente leggero e semplice, come AFTER EFFECTS della ADOBE o MOTION di APPLE, oppure uno più complicato come NUKE di THE FOUNDRY o MAYA e 3D MAX della AUTODESK.
Il flusso di lavoro dell’effettistica cambia dal tipo di effetti che dobbiamo applicare.
Se dobbiamo applicare una semplice color correction ed effetti di sfocatura possiamo benissimo importare il video nel software e lavorarlo.
Un consiglio molto importante è il seguente, se vogliamo lavorare seriamente in post produzione esportiamo il nostro filmato montato in sequenze di immagini file Targa o Tiff ad alta qualità. Facendo così potremmo avere un maggiore controllo delle scene e modifica nel software.
Se invece dobbiamo inserire anche oggetti animati nel video e abbiamo un green screen, per prima cosa applicare il Keylight e inseriamo lo sfondo digitale, successivamente importiamo la sequenza pulita in un software di Motion Tracking come Syntheye o Boujou, creiamo un camera match moving, ovvero una sequenza digitale in cui una camera virtuale crea, utilizzando dei punti di riferimento nel video, un ambiente 3d in cui inserire oggetti creati con software di grafica e animarli sul video, esportiamo quindi il movimento dell’oggetto 3d sempre in sequenze di immagini e con il canale alpha.
Esportando in immagini non avremmo grandi problemi di perdita di qualità e compatibilità dei codec, questo è il grande vantaggio di questa tecnica.
Successivamente importiamo la sequenza nel software, sovrapponiamola al video, applichiamo una color correction delle eventuali maschere di ritagli e avremo un perfetto inserimento dell’effetto di animazione 3d sul nostro video.
Queste sono solo alcune delle tecniche che si usano per l’effettistica e l’inserimento di animazioni 3d. La post produzione è un mondo a sé e non si può pretendere di imparare solo leggendo, se vi interessa veramente dovete prendere un software, fare o prendere qualche video e iniziare a lavorarci su per scoprire da soli, e con l’aiuto di guide e tutorial, la strada giusta.
La color correction di cui abbiamo parlato è il procedimento più comune tra gli strumenti di elaborazione grafica, in quanto benché le immagini possano essere belle e i colori curati vi è sempre qualcosa da ritoccare, sia per dare maggiore profondità all’immagine, sia per dare un tocco artistico unico e peculiare al video digitale, dato che non abbiamo la qualità della pellicola.
Per effettuare queste correzioni, che possono essere fatte sia su un singolo colore che su una gamma cromatica, dando per esempio maggiore profondità ai blu, ai rossi ecc, la maggior parte dei programmi di editing video hanno una voce ben precisa, color correction, tale dicitura può anche includere la modifica delle curve o livelli RGB, della luminosità, della saturazione, del contrasto e della tonalità.
Nella color correction vedremo dei valori che una volta modificati mostreranno l’aumentare o il diminuire della predominanza di un colore in una delle tre aree cromatiche definite nell’immagine come, luci, ombre e mezzitoni.
Se applichiamo oltre alla color correction, modifiche di tonalità e saturazione potremo ottenere risultati assai contrastanti, definibili come professionali o artistici.
Possiamo infine cambiare la tonalità dell’immagine, la tinta la corrispondenza di colori con altri.
Dopo un breve passaggio della color correction per dare al video l’aspetto cromatico che desideriamo, si passa alla gestione delle luci, delle ombre e dei contrasti.
Nel caso avessimo girato in condizioni perfette questo passaggio viene comunque effettuato dato che si ha sempre un minimo difetto di contrasto o luci dovuto al rendering computerizzato.
Questi sono gli elementi di effettistica più elementari, vi si aggiungono poi elementi di morphing, termine utilizzato per definire effetti 2d e maschere di livello, e compositing, i cosiddetti visual effects in grafica computerizzata e ad alta definizione.
Importante è non esagerare sugli effetti che possono deteriorare la qualità dell’immagine.
Ciò che ci sarà utile sapere è come gestire il chroma key ovvero saper bucare il green screen o il blu screen con ottimi risultati qualitativi.
Questi due screen sono usati in fase di produzione come sfondi a tinta unita neutri, su cui poi vengono puntati i proiettori per fare in modo che scompaiano anche le ombre e che, in post produzione, verranno eliminati per essere sostituiti da fondali alternativi creati in 2d o 3d.
Il funzionamento del chroma key è molto semplice, come già spiegato prima, si applica un telo o una qualsiasi copertura verde su un fondale uniforme, in modo che l’attore o il cantante sia completamente immerso in quel colore, importante è non avere ombre troppo prominenti sul colore di fondo. Possiamo anche mettere dei marker ovvero dei segni sul nostro screen per avere la possibilità di fare un camera tracker che ci sia utile per inserire un ambiente 3d e vedere il nostro performer muoversi realisticamente al suo interno, magari usando anche un piccolo tapis roulant per avere una camminata realistica.
Effettuate le riprese mantenendo il colore del green screen il più uniforme possibile e una volta nel software d’effettistica, utilizzando la voce keying o keylight, selezionate il colore dello screen e in automatico questo diventerà trasparente, alpha channel, e vi permette di inserire un altro fondale alla scena.
Quando si usano effetti speciali come il green screen occorre pensare in termini di livelli.
Come nel disegno di Photoshop, i livelli sono utilizzati come lucidi sovrapposti l’uno all’altro che possiamo elaborare e sistemare come meglio vogliamo, con i video possiamo fare lo stesso basta dare la trasparenza con il chroma key e inserire un altro oggetto sotto al primo.
Seguendo questa logica possiamo duplicare il nostro cantante, ampliare lo sfondo, cancellare dettagli che non ci interessano, inserire animazioni a livelli semitrasparenti e tantissimo altro ancora.[1]
Con i software come After effects e Avid lavoriamo con i livelli e i plug-in, ovvero gli effetti che troviamo al suo interno o compriamo apposta da internet per conferire un particolare effetto al nostro video.
Con Nuke invece lavoriamo per nodi, una metodologia più complicata da sfruttare, dato che usa anche gli script di comando, ma molto più rapida se dobbiamo inserire 3d e molti effetti.
Possiamo elaborare il nostro video con effetti 2D e anche 3D, dando caratteristiche vastissime come l’effetto bagliore, tipico delle scene d’amore e i sogni, effetti di pioggia, ombre particolari, sfondi intercambiabili e tanto altro ancora.
Le potenzialità di questi software sono immense, basta conoscerli bene e avere inventiva per creare scene incredibili.
Per usare sfondi o oggetti realizzati in grafica tridimensionale e inserirli in un’immagine dobbiamo utilizzare dei software come MATCHMOVER di AUTODESK o BOUJOU che ci permettono di applicare al video dei punti di ancoraggio cui il software 3D farà poi riferimento per piazzare l’oggetto tridimensionale con la giusta profondità spaziale e realisticità di movimento.
Sono comunque tecniche abbastanza complicate e per le quali suggerisco di leggere e vedere diversi tutorial se le si vuole utilizzare.
Possiamo anche creare semplici “cartoline” 3d a partire dal video. In pratica spostiamo e ruotiamo il video o porzioni di video ritagliate come fossero pezzi di carta in un ambiente tridimensionale.
Utilizzare invece filtri bidimensionali è abbastanza semplice, basta creare un’unica traccia nidificata del video e applicare il filtro che dia alle nostre immagini la profondità tipica della pellicola o simile.
Questo effetto può essere dato da particolari correzioni del colore e del contrasto o applicando filtri o plug-in come il Cineon converter e il cine look.
Insomma dobbiamo fare in modo di dare alle immagini quel tocco in più che le portino ad uno standard professionale.
Dipende da noi modificare il colore fino a raggiungere il risultato desiderato. Per alcuni basta inserire un po’ di ombre in più e dare un contorno sfumato, per altri si parla di una vera e propria ricalibrazione del colore, le diverse esigenze portano a diversi risultati.
Un esempio di color correction è il seguente. Possiamo notare come nella figura 2, dove abbiamo applicato effetto di saturazione e modificato i valori dei livelli di luvi ombre e mezzitoni, le immagini siano meno piatte e le forme più realistiche.
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Il mondo dell’effettistica è ampissimo e l’unica cosa che serve è un programma in grado di fare ciò la nostra mente partorisce.
I programmi migliori per effettistica sono NUKE, Sony VEGAS PRO e AFTER EFFECTS, affiancati anche da piattaforme come MAYA che lavorino prettamente in 3D.
Occorre tanta pratica, è per questo che consiglio di avvalersi di un abile tecnico degli effetti speciali o di uno studio che si occupi degli effetti che vogliamo creare, per non impazzire dietro programmi che è bene conoscere in modo corretto prima di sperimentare in fase di produzione professionale.
Per il resto degli effetti, come oggetti fluttuanti o immagini con colori o grane particolare è bene affidarsi all’uso delle maschere di livello che, applicate sopra ad un video, permettono di ritagliare una porzione di schermo, senza intaccare il video originale, e di elaborarle per fare in modo che vengano creati e applicati particolari effetti che caratterizzano una parte dello schermo, un oggetto o un personaggio in particolare.
Ci sono tantissimi video tutorial online che mostrano questi e altri effetti, come quelli professionali di VIDEO COPILOT, di CREATIVE COW o di LYNDA.COM.
Aiuti pratici e in lingua italiana potrete scovabili anche su forum come videomakers.net o aftereffects.forumfree.it.
[1] B. Long, S. Schenk, 2005, “Video digitale Il manuale”, 2a ed. Milano, Apogeo pp. 360-365
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