Noleggio della macchina da presa
Diciamo da subito che la pellicola è sempre il top per quanto riguarda colorimetria e fotografia, ma come ogni cosa di alta qualità è molto costosa e almeno che non si abbia un alto budget non si può optare per questa scelta.
Oggi è utili conoscere lo standard HD e l’HDV, acronimo che sta all’alta definizione come il formato DV sta alla standard definizione.
Generalmente, nelle medie piccole produzioni si gira con le videocamere digitali i cui formati più usati, sono il miniDV e il DVCPro.
Molto usato è il formato Betacam, un po’ obsoleto ma dalle alte prestazioni.
La differenza tra i vari formati è semplicemente la qualità dell’immagine e il codec usato per le riprese.
Il componente da cui dipende in maniera sostanziale la qualità delle immagini delle riprese è il sensore di immagine noto come CCD. Questi sensori, che identificano la qualità dell’immagine ripresa possono essere un massimo di tre e di diversa qualità.
Successivamente occorre fare riferimento alle ottiche fisse, usate per le camere professionali, per avere qualità ancora maggiori, molto vicine allo standard cinemtografico.
L’ottica è una delle parti che incide di più sul prezzo, ma incide anche sulla luminosità e nitidezza dell’immagine, nonché sulla resa dei colori; quindi, se è la qualità che cercate, orientatevi verso videocamere con lenti di qualità e con ottiche intercambiabili.
Le SONY o PANASONIC HD e le RED ONE sono le camere migliori in questi casi dato che le prime possono registrare sia su miniDV che su scheda di memoria e le seconde, di stampo americano, hanno ottiche intercambiabili come per le macchine da presa professionali di marca ARRI ma hanno costi molto inferiori e registrano direttamente su HD.
Seguendo la logica del risparmio si può anche pensare di girare con le nuove fotocamere professionali che, oltre a fare ottime foto, possono girare un ridotto minutaggio di filmati in Full HD su schede SD.
I modelli più conosciuti e acquistati sono le ultime macchine di stampo CANON e NIKON.
Queste sono scelte attuabili per il settore di videomaker che producono in maniera autonoma i propri lavori ma è difficile applicare lo stesso standard di scelta se vogliamo aprire uno studio di riprese.
Dato quindi che a noi interessa una telecamera è meglio orientarsi sui modelli in alta definizione come la Canon XM2, la Panasonic P2 o AG-HVX203 o la Sony HVR A1E, per standard professionali e con costi relativamente bassi di noleggio.
Sono tutte camere abbastanza costose, ma se lavoriamo professionalmente è bene acquistarle a rate o noleggiarle, un buon lavoro alla fine ci ripagherà sempre e potremo ammortizzare il materiale acquistato.
In alternativa dobbiamo avvicinarci alle camere compatte della Samsung, Canon, Panasonic o Sony che costano molto meno, essere consci che non offriranno le possibilità artistiche di quelle professionali.
Quando acquistiamo una telecamera semiprofessionale è di fondamentale importanza la presenza di uno stabilizzatore d’immagine che “assorba” le inevitabili piccole vibrazioni provocate dallo spostamento dell’operatore e che possono essere assai fastidiose.
La differenza tra una camera compatta e una professionale, oltre alla maggiore quantità di comandi con possibilità di calibrazione manuale, di filtri e attacchi professionali per ottiche, microfoni e luci, è principalmente lo standard di uscita ovvero il codec.
In altre parole la qualità del girato è notevolmente migliore quando giriamo con una camera professionale, sia per i motivi meccanici che per l’ovvia qualità dell’obbiettivo assai sensibile alla luce e dall’alta resa qualitativa.
Vi sono diversi siti che offrono il servizio di noleggio.
Questi portali, dietro una pagamento giornaliero, danno una camera a noleggio, naturalmente in base alla qualità della camera e agli accessori c’è un diverso costo giornaliero.
Uno dei siti più conosciuti in Emilia Romagna è quello dell’azienda ADCOM di Bologna e per le luci, sempre a Bologna il sito di ILLUMINO SERVICE.
Le camere professionali in alta definizione che nascono per le medie-alte produzioni, con lo standard widescreen (16:9) sia per l’high che per la standard definition, con possibilità di riprendere ottime immagini su supporto SD card, DV o DVCAM a livello professionale sono essenzialmente tre:
La JVC GY-HD100/101, con relativi accessori e ottiche professionali.
La Sony HVR-Z1, molto robusta e duttile.
E la macchina da presa professionale Canon XLH1, usata spesso anche per servizi tv, data la sua compattezza.
Ora che conosciamo le “migliori” per il nostro lavoro, vediamo i due diversi tipi di ripresa possibili in HD, ovvero il PAL interlacciato o l’NTCS progressivo, con 1080 o 720 linee.
Diamo alcuni concetti di base. Interlacciato è il modo tradizionale di scansione del video, tramite trasmissione a righe parallele, il modo in cui funzionano gli apparecchi Tv a tubo catodico. Il tipo progressivo visualizza un fotogramma intero alla volta, come un film, ed è il modo in cui lavorano gli schermi LCD.[1] Stiamo attenti a quando esportiamo un prodotto perché dobbiamo calcolare dove andrà trasmesso e quindi pensare al progressivo, se va su web e all’interlacciato, up o down se va in tv.
Il sistema PAL consiste in 576 linee attive che formano l’immagine, mentre l’NTSC è a 480.
Se volete che il vostro video assomigli alla qualità cinematografica, dovete scegliere le videocamere che possono girare a 24framepersecond o 25fps, ma ormai tutte le camere offrono la possibilità di girare con questa frequenza o altre.
L’XLH1 della Canon è la scelta ideale per chiunque voglia attrezzare uno studio HD senza spendere molto, perché è il modo più economico per ottenere un output 1080i HD-SDI 4:2:2 completo.
Queste tre cifre danno il valore di sensibilità dell’ottica e di qualità dell’immagine, un 4:4:4 da il massimo risultato, ma si parla di codec che permettono l’acquisizione di tutte le informazioni della luce, una sorta di RAW fotografico che cattura tutto e la cui pesantezza è estremamente elevata.
Un’alternativa più economica all’HD è il nuovo AG-HVX200 della Panasonic, potenzialmente molto valido perché riprende utilizza il formato DVCPRO HD, un formato più robusto, meno compresso dell’HDV, e dà un segnale 4:2:2 completo, per cui registra più informazioni sul colore, agevolandone l’uso per lavoro di effetti, come chromakey e compositing.[2]
Un altro valido sostituto digitale, alla pellicola, è il formato delle nuove telecamere professionali Panasonic P2.
Oggi non si registra solo su nastro o pellicola, con i nuovi supporti digitali si può registrare anche sulle card e queste nuove telecamere ottimizzano questo tipo di registrazione. A volte queste schede sono molto costose ma una volta acquistate possono essere continuamente riciclate senza problemi di perdita di qualità
La presenza dello slot per card SD espande ulteriormente le possibilità di memoria. E la nuova tecnologia P2HD della Panasonic risponde proprio a tutte le esigenze delle produzioni in HD, come fanno già molte reti televisive dato che l’utilizzo delle schede di memoria P2 HD permette un’elevata velocità di trasferimento, riscrittura delle card facile e sicura, e capacità di registrazione prolungata grazie all’inserimento delle nuove card P2 da 32GB e 64GB.
Affiancato a questo standard c’è anche l’AVCHD (Advanced Video Codec High Definition – codec video avanzato ad alta definizione), un sistema di compressione ad alta definizione.
É un video encoder e decoder, o “codec”, altamente efficiente basato sull’MPEG-4 AVC (H.264) che non comprime troppo il file, rendendolo meno definito, e usa tutte le caratteristiche dell’HD.
Tutte queste caratteristiche sulle nuove camere ad alte prestazione, di facile registrazione e spostamento aumentano incredibilmente il numero delle presenze di questi apparecchi sul set, a discapito delle macchine da presa in pellicola.
Scelta la camera che fa al caso nostro, magari consultiamo qualcuno esperto di ottiche o di fotografia per prendere il modello migliore, è opportuno procurarsene una seconda appena possibile, sia per le riprese, che per eventuali emergenze. Con le nostre telecamere in mano iniziamo a leggere il libretto di istruzioni e a provare alcuni ciak con camera in standby per prendere confidenza con l’impugnatura e le varie funzioni di diaframma, white balance e iris.
Nonostante le differenze qualitative e di prezzo, le telecamere semiprofessionali e professionali hanno tutte la stessa modalità di utilizzo.
Posto sul retro della camera vi è il pulsante selettore della modalità video, settabile su camera, per registrare premendo il pulsante di registrazione vicino a quello di accensione, o su vcr, per visionare ciò che abbiamo girato utilizzando i comandi manuali posti a lato della camera.
[1] B. Long, S. Schenk, 2005, “Video digitale Il manuale”, 2a ed. Milano, Apogeo pp.48-49
[2]“Le telecamere digitali”, < http://www.videoediting.it/telecamere_digitali.html>
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