Stabilire i canali promozionali
In questo momento, dopo aver interpellato il nostro esperto e aver ottenuto le strategie da seguire per raggiungere il target, dobbiamo decidere come mettere in atto la nostra pubblicità.
Per questa fase possiamo sempre avvalerci di un esperto di marketing o di uno studio pubblicitario preposto, ma se non siamo sempre in grado di farlo è bene conoscere le basi per attuare una buona campagna pubblicitaria.
I canali su cui possiamo agire sono svariati e ognuno può dare un differente risultato.
Ciò che vogliamo fare deve rientrare nelle spese del budget sotto la voce Pubblicità.
Le tecniche più utili per promuovere il nostro videoclip possono essere:
– La promozione nei cinema, un aspetto tenuto spesso fuori dalla normale promozione perché generalmente è utile per le aziende o per la promozione dei film, ma realizzare uno spot, che si riferisca al videoclip, quindi al nostro artista, riferendosi al significato del brano, magari se è impegnato in una campagna sociale contro l’alcool o cose del genere, oppure su un tour o una serie di particolari eventi, può essere molto utile. Inoltre per i giovani vedere una pubblicità contro l’alcool, promossa da un giovane cantante, può essere d’aiuto per avvicinarli a quell’ideale di vita e ci può favorire nell’inserimento del promo in contesti pubblici, altrimenti difficilmente raggiungibili.
– I cartelloni pubblicitari sulle strade e in città, ovvero quegli enormi poster che generalmente sono gestiti dai comuni e vengono venduti per periodi. Posizionati nei punti giusti, sulle strade e vicino alle scuole accendono la curiosità per la nostra band. Naturalmente dovremmo avere un bravo art director che gestita in maniera ottimale la grafica pubblicitaria per poterla rendere il più attrattiva possibile.
– Pubblicità in televisione e in radio, saper distribuire gli impegni del nostro artista tra spot in tv, simili a quelli realizzati per le sale cinematografiche, presenze in programmi tv mattutini e pomeridiani per i giovani e per le famiglie, essere ospite nelle radio, molto ascoltate in macchina, fa si che il bacino dei nostri ascoltatori si allarghi in maniera enorme.
– La Stampa, con inserzioni pubblicitarie e articoli sui giornali, sulle riviste e negli inserti di alcuni libretti di fiere e comuni, può essere un buon modo per avvicinare il pubblico delle masse. Questo canale, difficilmente procura dei grandi risultati ma è buono per far vedere che si parla sempre di sé.
Affiancate a queste tecniche di promozione devono essere abbinati studi di placement per i materiali pubblicitari avvicinandosi il più vicino possibile al nostro target di riferimento.
Questo serve non solo a vendere l’artista e il videoclip, associato al messaggio del brano, ma anche a promuovere l’album in uscita.
Inserire l’artista e la sua canzone anche in film o telefilm, come musica di un bar, di sottofondo, è una mossa strategica per stuzzicare un possibile compratore.
La tecnica migliore è dare la massima visibilità all’artista, cercando di non allargarsi troppo e mantenendo il target definito, puntare tutto su un bersaglio facilita il raggiungimento dello scopo, sparpagliare gli obiettivi ha un riscontro di massa, meno significativo dell’altro.
Puntare anche sui reality show può essere utile, ma non bisogno farci troppo affidamento, sia per la difficile partecipazione e l’ardua concorrenza.
I canali promozionali più utili e remunerativi sono senz’altro le serate di spettacolo con esibizioni o ancor meglio un tour promozionale di concerti nella propria regione, per poi allargarsi, con l’aumentare della richiesta e delle possibilità, a tutte le regioni e così via.
Conseguenti a questi studi vi è l’analisi del feedback, la retro azione o risposta del pubblico, con prove di reazione del pubblico al materiale pubblicitario presentato, attraverso l’analisi delle visite al sito o ai forum che parlano della cantante, e l’indice delle vendite.
L’ultimo ma non meno importante canale cui dovremmo sempre fare riferimento è il mezzo Internet, con l’era di internet pubblicizzare un prodotto, specialmente online, diventa cosa comune e quindi non è sempre una cosa facile raggiungere i destinatari, sempre più bombardarti dalle tantissime promozioni del web.
Internet è utile perché con spese, anche minime, permette di essere visibili a una moltitudine di persone.
Quando si tratta, come in questo caso, di una campagna su un prodotto ben definito, come un videoclip, è opportuno concentrare le forze su un certo target invece che disperderle su una massa indistinta di consumatori, anche quando il costo dell’operazione sembra conveniente.
Se ad esempio avessimo un prodotto che tratta della sicurezza stradale, facendo una campagna contro l’alcool, sarebbe molto più opportuno scegliere come veicolo del nostro messaggio un portale dedicato ai locali notturni, un sito di alcolici o birre per incentivare a bere responsabilmente, e ancora, una sezione di un portale attinente al nostro prodotto situato in siti che si occupano di campagne contro l’alcool, anche con siti istituzionali se ci viene data l’autorizzazione.
Inserire poi banner e link in tutti i siti che si occupano dei giovani e del loro intrattenimento e svago è utile. In pratica dare la possibilità di vedere il videoclip e il sito dell’artista a chiunque sia interessato all’argomento o faccia parte del target in quanto potenziale fruitore e acquirente è assai vantaggioso.
Pensare a creare un sito web sull’artista e utilizzare la strategia di Viral marketing, cioè la distribuzione gratuita dello spot e degli extra del videoclip in maniera accattivante e divertente, come i backstage delle registrazione con errori e gaffe, da la capacità al nostro prodotto di non essere visto come un oggetto rigido ma qualcosa di dinamico e giovanile.
Sono scelte che è bene analizzare bene prima di pensare di vendere il videoclip come prodotto a sé.
Quando si parla di promozione su internet si fa riferimento a tante fasi di progettazione e distribuzione in cui saper scegliere quale strumento è meglio usare, fa la differenza.
Stando alle percentuali che normalmente ci indicano quale ritorno abbiamo avuto del nostro investimento pubblicitario su internet, possiamo affermare se il nostro impegno economico è stato buono o sono stati soldi buttati.
Il problema è cercare di capire, qual è la parte che potevamo risparmiarci di investire. Su Internet i risultati sono anche più drastici e spesso il ritorno dell’investimento è molto limitato.
Ecco allora che scegliere lo strumento di comunicazione più appropriato può essere un fattore di successo chiave.
Approfondiamo adesso i procedimenti della promozione su internet, mezzo spesso meno dispendioso e a volte assai remunerativo.
Gli strumenti che Internet ci offre sono molteplici e sempre in continua evoluzione.
Quando si sceglie lo strumento è essenziale considerare il tipo di messaggio che dovrà far trapelare e il modo in cui dovrà farlo, se tramite testo, testo e immagini, o solo immagini fisse e in movimento.
È evidente che se il nostro messaggio contiene delle immagini lo strumento più indicato potrebbe essere il banner o un altro che possa ospitare questo tipo di comunicazione.
Meno probabile l’utilizzo di una newsletter che, come vedremo, è il più delle volte un messaggio testuale.
L’obiettivo della campagna web di solito si chiama branding, il che vuol dire aumentare la visibilità di un marchio.
L’obiettivo della campagna non è dunque quello di ottenere visite immediate al proprio sito web, ma piuttosto di agire nell’immaginario collettivo degli utenti, posizionando il marchio a un certo livello, associandolo cioè con le qualità che desideriamo conferirgli agli occhi del destinatario.
Ottenere una direct response, ovvero una risposta diretta, vuol dire, stimolare a tal punto il destinatario, che questo decida di cliccare il nostro messaggio e di lasciarsi dunque condurre sul nostro sito web.
Spostandoci gradualmente dall’uno all’altro obiettivo, abbiamo strumenti diversi che ci aiutano a raggiungere i nostri intenti, proprio come indicato nel seguente diagramma.
Per aiutare la promozione su web usiamo diversi strumenti come il banner, ovvero lo striscione pubblicitario.
È possibile concentrare nello spazio messo a disposizione da un banner sia testo che immagini, e spesso sfruttare anche il movimento, capace di destare l’attenzione dell’utente.
Parlando di branding, gran parte del risultato dipende dalle modalità con cui si intende esporre il banner o i banner destinati ad una determinata campagna.
In particolare possiamo optare per:
La rotazione generale che consente di esporre il proprio banner fino ad esaurire le proprie impression, ovvero la quantità di esposizioni acquistate in un’area generica del sito ospite. La nostra pubblicità sarà in rotazione con banner di altri inserzionisti.
L’esposizione “targettizzata” permette la visualizzazione del proprio messaggio in base ad alcuni parametri che consentono di identificare meglio il target come un’area tematica del sito, contenuto attinente al messaggio del banner, una determinata fascia oraria o una pagina di risultati di ricerca ove l’utente abbia effettuato richieste per determinate parole chiave.
Si parla poi di esposizione programmata a tempo, che si è ormai evoluta e permette di stabilire un timing esatto che determina per quanto tempo un’inserzione sarà presente permanentemente su una o più aree del sito. Una cosa molto simile a quando acquistiamo lo spazio su un cartellone pubblicitario.
Quanto a dimensioni i banner seguono in genere le indicazioni degli standard proposti dall’Internet Advertising Bureau (IAB) che ha introdotto di recente nuovi formati standard, che sono:
- 120 x 600 Skyscraper (Grattacielo)
- 160 x 600 Wide Skyscraper (Grattacielo Largo)
- 180 x 150 Rectangle (Rettangolo)
- 300 x 250 Medium Rectangle (Rettangolo Medio)
- 336 x 280 Large Rectangle (Rettangolo Largo)
- 240 x 400 Vertical Rectangle (Rettangolo Verticale)
- 250 x 250 Square Pop-up (Pop-up Quadrato)
Di seguito la rappresentazione grafica dei formati indicarti sopra.
Ecco un esempio di sponsorship sul sito di HTML.it.
Sebbene i portali più famosi mettano a disposizione, a pagamento, molti spazi per i propri sponsor, a volte quella della sponsorship diventa per alcuni siti una tecnica di co-branding, ovvero rientra all’interno di una partnership tra due siti web che si sponsorizzano a vicenda. [1]
Molto simile a uno spot tv, ma evidentemente più limitato per problemi legati alla larghezza di banda presente su Internet, l’interstitial è un messaggio pubblicitario interattivo che appare automaticamente non appena l’utente richiede una determinata pagina, ed è programmato per un tempo pari a quello di caricamento della pagina richiesta. È essenzialmente uno strumento di branding più invasivo rispetto al banner e può essere utilizzato come alternativa a quest’ultimo.
L’efficacia dipende dalla qualità e dalla rapidità del messaggio, che dovrebbe essere il meno invasivo possibile per evitare di infastidire l’utente piuttosto che incuriosirlo.
Vi è poi la newsletter, ovvero una sorta di notiziario inviato periodicamente ad un certo numero di iscritti, uno strumento pubblicitario che sta guadagnando consensi in maniera crescente.
La caratteristica vincente del mezzo è da rintracciarsi sicuramente nell’alta “targettizzazione” che questo consente.
In effetti coloro che decidono di iscriversi ad una newsletter lo fanno volontariamente e sono per di più interessati agli argomenti che questa andrà via via proponendo loro.
Il messaggio pubblicitario in sé, così come il contenuto, è generalmente costituito da solo testo, poiché le newsletter vengono solitamente inviate in questo formato, questo per consentire a tutti i destinatari di poter leggere agevolmente i contenuti anche attraverso applicazioni che non supportano formati evoluti come l’HTML.
Un modello di newsletter personalizzata è il seguente.
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NOME E DATI DELLO SPOSOR
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Ciao Mario,
ecco le notizie che abbiamo selezionato per te questa settimana
Notizia 1 sul cantante
Link notizia
Notizia 2 sul brano e il videoclip
Link notizia
Arrivederci al prossimo invio
******************SPONSOR********************
NOME E DATI DELLO SPOSOR
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Nella pubblicità tradizionale si usa distinguere tra comunicazione “above the line” e “below the line”, dove la prima include la pubblicità “nobile” ovvero quella che sfrutta la TV, la radio, la stampa e l’affissione, mentre la seconda è quella costituita da altri elementi come cataloghi, volantini, brochure, biglietti da visita, ecc.
Parallelamente su Internet esiste il cosiddetto below the web, che ha strumenti di comunicazione come le mailing list, i newsgroup, le chat e i forum. Sono tutti strumenti che sfruttano il concetto di community.
I newsgroup poi sono delle bacheche virtuali, spesso monotematiche, all’interno delle quali gli utenti possono trovare messaggi di loro interesse e operare attivamente inserendone di propri, più o meno come un forum o un’area tematica.
Il messaggio pubblicitario all’interno di un newsgroup dovrebbe essere molto “sottile”, poco invasivo e il più possibile attinente all’argomento del gruppo di discussione.
Avvicinarsi a questi due strumenti, periodici e precisi, con tatto e precisione può essere davvero utile per tenere informati i fan o i possibili interessati, delle attività che svolge l’artista o la band.
Saper essere creativi e innovativi quando si parla di giovani e community è assai utile, bisogna comunque essere capaci di inquadrare la propria creatività all’interno di un progetto ben definito per non esagerare nella pubblicità. A volte la semplicità è quello che piace di più.
Normalmente ci sono diverse tipologie di creativi in pubblicità: copy writers, art director, illustratori, designer, ecc.
L’Internet advertising è più esigente e spesso richiede figure che siano in grado di concepire un messaggio nella sua interezza e quindi di realizzarlo anche da un punto di vista esecutivo.
Affinché abbia successo un messaggio pubblicitario, e questo vale ancora più per Internet a causa dei limiti imposti dal mezzo, deve avere le seguenti caratteristiche:
Chiarezza; è bene stimolare la curiosità del pubblico anche con messaggi “imprevedibili”, ma sempre puntando alla chiarezza: in altre parole, è meglio evitare testi troppo lunghi e spezzettare troppo il contenuto. A volte una parola può essere più efficace di un’intera frase.
Immediatezza; spesso il navigatore è su Internet per cercare ciò di cui ha bisogno, raramente si muove senza uno scopo preciso. Il messaggio pubblicitario “accade” spesso, dunque, quando l’utente è già preso da ciò che sta facendo: ecco perché il contenuto del messaggio dovrebbe essere il più immediato possibile, ovvero dovrebbe saper comunicare in modo tale che l’utente non faccia nessuna fatica a recepirlo.
Originalità; siate originali, ma in maniera controllata. Adottare soluzioni nuove può essere un fattore determinante, ma non sempre con effetti positivi. A tal proposito è sempre bene considerare con attenzione il proprio target e quelli che sono gli stereotipi cui è abituato, dobbiamo dargli un buon motivo per essere interessati al nostro prodotto e quindi “toccare” anche solo parzialmente la sua sfera di interessi.
La comunicazione pubblicitaria si è evoluta sempre grazie alla componente “artistica”.
La cosa da capire, quando parliamo di internet, è che tutto può essere integrato o visibile da qualsiasi parte. Creare quindi continuità e collaborazione tra le due forme di promozione, online e offline, è importante per completare la campagna e renderla solida e costante.
Per riassumere tutto ciò che abbiamo detto sin ora, se da un semplice articolo di giornale, o cartellone, attiriamo poi l’attenzione sull’esibizione in tv o alla presenza del performer ad una serata e da questa portiamo il nostro target a visitare il sito web, abbiamo fatto una buona campagna promozionale che è stata in grado di portare il pubblico dove volevamo e, quasi sicuramente, avremmo acquisito dei nuovi fan. [2]
[1] G. Ciralli, “Guida al web advertising” <http://webmarketing.html.it/guide/leggi/50/guida-web-advertising/>
[2] G. Ciralli, “Guida al web advertising” <http://webmarketing.html.it/guide/leggi/50/guida-web-advertising/>
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