Eccoci al secondo capitolo del libro Zio Tom! Buona lettura!
ͼ 18 anni ͽ
Sono trascorsi molti anni, otto per la precisione.
Ho passato in tranquillità la scuola media e anche se ho avuto alcuni incidenti, causa forse dell’influenza di mio zio per quell’estate, ora sono al liceo.
Non ho una ragazza e sto bene.
Posso assicurarvi che non è per niente figo come dicono qua, o almeno per chi come me non è uno sportivo o un tipo da cambiare ragazza ogni mese e uscire a bere con gli amici ogni sabato.
Non sono un festaiolo, mi piace studiare e giocare con i miei videogames. Le ragazze a malapena mi guardano, sono un tipo a sé.
Diciamo un misto tra Harry Potter e uno che non ama farsi notare, naturalmente senza cicatrice, occhiali e poteri magici. Anche se mi sarebbe piaciuto avere un gufo personale come postino, non sapete quanti pacchi bomba avrei inviato ai miei prof.
Sono un adolescente nella norma, riesco a farmi notare solo al club degli scout, dove per altro sono vice scoiattolo. Lo scoiattolo è un bel titolo nella nostra scuola al contrario di come si potrebbe pensare.
Al club sono iscritte anche due strane bestie, dicono di essere ragazze ma per me sono dei troll mal truccati. Come se non bastasse quelle due fanno sempre a gara per avermi vicino, so di piacergli ma non lo voglio ammettere nemmeno a me stesso per evitare di vomitare sulla divisa.
Oltre tutto sono enormi rispetto a me, e questo mi spaventa, un ragazzo non può stare con QUALCOSA che lo può uccidere da un momento all’altro.
Ah tra una settimana andremo in vacanza per l’estate e arriverà anche il giorno del mio 18essimo compleanno. Finalmente avrò l’indipendenza! Mi sento come quegli stati Americani prima che si firmasse quella carta di cui non ricordo il nome per la loro indipendenza.
Ehi, sono uno scout, mica uno storico!
Ho invitato alcuni amici a casa mia per quel giorno, saremo una decina al massimo, si riderà, giocheremo a calcio, faremo un torneo di lotta alla Xbox e forse, dopo l’ottima torta di mia madre, andremo a fare un giro in paese. Ancora non si parla di macchina o patente i miei non si fidano completamente di me. Non saprei il perché, non ho mai ficcato l’aspirapolvere nel naso di qualcuno, quindi sono degno di fiducia no?
Lasciamo stare..
A Ronnie farà bene avere gente intorno, il terapista lo ha consigliato dopo l’incidente con il tagliaerba. Se volete saperlo purtroppo la mucca non ce l’ha fatta e il gallo, beh, crediamo che Ronnie stia andando dallo psicoterapeuta per animali perché ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere.
Finalmente le vacanze! Non vedevo l’ora di tutto questo tempo libero per fare quello che mi pare! Come dormire fino alle 12, mangiare, andare fuori a giocare, dormire, mangiare e dormire…. Beh, che pretendente da un adolescente non patentato che non ha un cavolo da fare per 3 settimane?
Il giorno del mio compleanno mi sono svegliato relativamente presto e mio padre mi ha portato in paese per prendere il mio regalo, indovinate che ho scelto? Ovvio, il nuovo gioco di lotta per Xbox con la possibilità di collegare 4 giocatori e lottare in simultanea, troppo bello.
Tornato a casa i miei mi hanno fatto una bella festa, anche la mia sorellina mi ha fatto un regalo, una tazza con il mio nome sopra, fatta di creta, spero sia creta e non un altro materiale, organico. Mia sorella è cresciuta bene, sana, vispa, intelligente, purtroppo però ha sviluppato un malsano interesse per, beh non so come dirvelo, insomma, materia fecale. Si, di ogni genere, colore e animale. In campagna non è che ci siano tanti divertimenti ma ha proprio scelto un passatempo strano.
Ne ha una vasta collezione sotto vetro in camera, ovviamente nascosta dentro un cassetto chiuso a chiave, se lo scopre la mamma è finita, e questo mi torna utile quando ho bisogno di ricattar.. ehm, chiedere favori. Ci tiene molto ai suoi campioni, dice che sono come piccole perle. Le perle però sono lucide, lisce e soprattutto non puzzano. Ma chi sono io per giudicare? A 7 anni mangiavo le farfalle perché volevo volare come Peter pan, ripensandoci era divertente.
Tornando alle pupù di mia sorella tenevo a precisare che alcune sono interessanti, ad esempio c’è n’è una di lumaca, mai vista roba simile, sembra materiale extra terreste, non so nemmeno come abbia fatto a raccoglierla.
Ricattandola l’ho costretta a restare in camera per tutta la festa, non voglio distrazioni durante il mio torneo di lotta da salotto.
I miei amici iniziano ad arrivare e ci mettiamo a giocare. Mangiamo, giochiamo, ridiamo, giochiamo, arriva la torta, giochiamo, facciamo un salutino a Ronnie e mentre torniamo in casa per finire il gioco arriva un taxi.
Non aspettavo altri amici.
Poi lo vedo scendere.
È mio zio Tom.
Mia madre lo vede dalla finestra e avverte mio padre come se fosse entrato un vagabondo in giardino.
Giuseppe: che diavolo ci fai qui?
È uscito più minaccioso del solito mio padre.
Tom: ciao! Sono passato per il mio nipotino!
Cavolo odio quando mi chiamano finendo la frase con “ino”. Il taxi se ne va, significa che Tom ha intenzione di restare.
Giuseppe: non sei il benvenuto! Non ho bisogno di altri danni alla mia proprietà!
Tom: non essere tanto rude! Ho portato un regalo a Marco e volevo chiederti il permesso per darglielo.
Giuseppe: permesso?
Tom: ma entriamo che ti spiego.
I due sono entrati in casa senza dirmi nulla, mi sento una cavia da laboratorio.
Enrico: ehi ma chi era quello?
Marco: mio zio d’America!
Carlo: figo! Vorrei anche io uno zio d’America!
Marco: spera di non trovarlo come il mio perché sennò ti servirà un ottimo assicuratore.
La serata si conclude bene e, stranamente senza incidenti, mio zio e papà sono ancora nello studio e io non so che stanno combinando, spero di non dover chiamare il 118. Mica per colpa di mio padre eh! È mio zio che potrebbe averne combinata una delle sue.
I miei amici se ne vanno e mentre l’ultima macchina lascia il vialetto sento aprirsi la porta dello studio.
Giuseppe: Marco!
Sembra di stare al Grande Fratello, mi sento in nomination.
Marco: dimmi pà!
Giuseppe: prepara una borsa con dei vestiti leggeri e i tuoi strumenti da scout, lo zio ti porta in un parco naturale per una settimana a fare campeggio, portati anche tua sorella.
Martina: Si!
Marco: come? Non esultare spiona!
Mia sorella si nasconde nell’ombra e spunta fuori all’improvviso, non è una donna pipistrello, ne si avvolge nel mantello, ma mi mette una paura del diavolo.
Sono andato in camera dopo aver ricevuto le raccomandazioni della mamma e una pacca sulle spalle da mio padre. Mio zio mi sorrideva come un chirurgo in attesa di affettare la sua vittima. Mi porterò anche il kit di pronto soccorso per sicurezza.
Marco: ma non vorrai prenderle?
Martina: fatti i fatti tuoi!
Marco: io non parto sapendo che hai quelle schifezze nella borsa!
Martina: guarda che in certi paesi le usano per fare piatti e creare energia alternativa!
Marco: e in certi paesi la gente usa le caccole per attaccarci i quadri ma non per questo è giusto!
Martina: dici solo delle cavolate!
Marco: senti ti aiuterò personalmente a raccogliere campioni nel parco di animali che non hai mai visto, ma ti prego non mettere quelle cacche nella borsa.
Martina: e va bene, ma voglio una cacca di castoro anche!
Marco: ci proveremo.
Cosa volete, o così o dovevo portarmi dietro uno zaino con potenziali fialette puzzolenti naturali.
Questa sarà una lunga notte. Per fortuna sono stanco e sto già partendo per il mondo dei sogni.
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