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Un capitolo al giorno.. Zio Tom cap. 3

Bentornati assidui lettori di Zio Tom! Il capitolo di questa settimana è ricco di nuove emozioni, da leggere tutto d’un fiato! Buona lettura!

 

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ͼ   18 anni + 1 giorno   ͽ

 

 

Tom: svegliaaa!

Marco: che ti venisse il cerume urticante!

Tom: ehi non è tanto bello da dire allo zio.

Marco: ah scusa..

Tom: dai muoviti, tua sorella è già nel camper.

Marco: camper?

 

Un camion dei gelati ambulante direi io. Ragazzi non ci posso credere, è una bettola, sicuramente andrà a miscela.

C’è un bagno almeno. Oddio. Non aprite il bagno finché non starete per scoppiare o rischiate di prendervi qualcosa di brutto. È sicuramente difettoso, se non totalmente rotto.

Martina ovviamente si è chiusa in bagno appena l’ha visto, ma che razza di naso ha? Bleah.

 

Marco: senti Tom quando partiamo?

Tom: ora!

Il motore ha tossito per un po’ prima di partire e dopo ci siamo allontanati pian piano dalla campagna. Vedevo i miei con Ronnie al guinzaglio che ci salutavano come se stessimo andando al macello. Ok, non sono un tipo positivo al massimo se non l’avete capito.

 

Tom: tua sorella è ancora in bagno?

Marco: si, sta raccogliendo campioni.

Martina: finito!

Tom & Marco: oddio!

Martina: che c’è?

Marco: sei ricoperta di…!

Tom: prendi il volante mentre io lavo tua sorella!

Marco: che io?

Tom: si!

Marco: ma non ho mai guidato!

Tom: è come un trattore ma ha più marce, e ora muoviti!

 

Oddio sono alla guida. Non è tanto male. Un gatto! Fiù.. salvo.

Almeno mio zio ne ha fatta una buona per sta volta. Ehi c’è un dosso.

Tom: Marco!

L’ho preso troppo forte.

 

Dopo la doccia mia sorella aveva di nuovo un colorito roseo.

Tom: ok Marco, puoi darmi il volante.

Abbiamo superato dopo poco un cartello che indicava i km rimasti alla riserva naturale, ne rimangono un sacco e io ho la vescica piena!

Prima ci fermeremo per fare rifornimento e io andrò in bagno, non mi azzardo ad andare in quello del camper.

Marco: aaah, che liberazione.

Tom: hai fatto tutto?

Marco: si, tu hai preso provviste?

Tom: si, marshmallow, patatine e qualche bistecca.

Marco: fortuna che hai preso della carne. Ma il grill?

Tom: ho il fornello a gas dietro. Ma tua sorella?

 

Un uomo dal bagno è uscito gridando e poco dopo è uscita mia sorella con un sorriso maligno. Non ho fatto domande e l’ho legata con la cintura di sicurezza nel camper. Abbiamo fatto rifornimento e nessun incidente, mi sa che mio zio, forse, è migliorato in questi otto anni.

Manca ancora qualche ora al parco e mi metto a giocare a dama con Martina. È in gamba nonostante l’età. Poi mi sono accorto che le dame nere non erano dame. Che schifo.

Tom: mi spieghi perché devi fare ste schifezze?

Martina: non sono schifezze è scienza.

Mio zio ha aperto il finestrino e le ha buttate fuori, assieme alla scacchiera ovviamente.

Tom: cavolo mi è scivolata!

Dopo un centinaio di metri un poliziotto ci ha lampeggiato per farci accostare.

Tom: dica agente?

Quando l’agente ha alzato il capo aveva delle strane macchie nere sul casco, una di queste è persino caduta mentre ci parlava.

 

poliziotto con cacche

Mio zio non so come ha evitato la multa.

Tom: mi dovete promettere che fino a quando non saremo al parco non farete altre cose strane!

Marco: senti chi parla.

Tom: come scusa.

Marco: niente.

 

Un’oretta dopo..

Martina: quanto manca?

Tom: siamo arrivati!

Era vero, avevo visto il cartellone in legno con su scritto parco naturale. Cavolo quanto mi piace la natura. Tutti questi alberi, prati e animali liberi. Quanto vorrei essere un animale, mica per leccarmi tutto il tempo sapete, ma per andare in giro a correre libero e mangiare come e quando mi pare. Che bello sarebbe.

 

Tom: siamo arrivati alla zona camper! Parcheggio, poi andiamo a prendere i nostri pass.

Un rumore stridulo ci impaurisce.

Marco: che cos’è stato?

Tom: niente tranquilli, state qui che vado a controllare io.

Dallo specchietto laterale vedo lo zio grattarsi la guancia in cerca di una soluzione o una scusa.

Uomo distinto: ehi tu!

Tom: senta mi spiace non l’avevo vista.

Uomo distinto: il mio camper nuovo!

Tom: mi spiace.

Uomo distinto: le spiace? È un camper enorme! Mi ha rotto un fanale ed è nuovo!

Tom: era..

Uomo distinto: come?

Tom: niente, niente, senta io mi chiamo Tom e sono qui con i miei nipoti per fare una gita, non vorrei causargli dei dispiaceri.

Nick: io sono l’avvocato Nick. Ai suoi nipoti non capiterà nulla ma lei è nei guai!

Donna distinta: avanti Nick lascialo stare, non ha fatto niente di grave.

Nick: ma Beatrice amore!

Beatrice: su vieni a darmi una mano con questa tenda e lasciali stare.

 

Dopo la vidi. Era la più bella ragazza che avessi mai visto, era sicuramente la figlia di quei due. Aveva dei bellissimi capelli castani e il sole si rifletteva sulle ciocche come se fossero di velluto. Una splendida creatura. Stava portando anche una tenda modello X-300, una tenda a 5 posti con tavolino centrale, davvero una bella accoppiata.

Nick: Vanessa fa attenzione con quella tenda non sai quanto mi è costata.

Vanessa: papà stai sempre a pensare ai soldi.

 

Senza pensarci su due volte mi gettai fuori dal camper. Aperta la porta un cane enorme mi ha aggredito come fossi la sua cena.

Tom: Marco sta attento!

Non ci posso credere, lei mi guarda e io faccio la figura del fifone davanti a un cagnaccio.

Marco: palla di pulci!

Vanessa: Luke vieni cucciolo!

Che cretino, era il suo cane. Le mie chance sono scese a 0,1 su 100.

Tom: senta mi spiace per l’incidente.

Nick: ah lasciamo stare, ho altro da fare, la saluto.

 

Mio zio torna in camper a prendere le tende e gli zaini.

Tom: cavoli che scorbutico. Martina prendi la borsa con il fornello da campeggio e tu Marco, Marco? Perché ti sei messo quel berretto da scout?

Marco: mi piace e poi mi para da eventuali attacchi di scoiattoli.

Tom: ma stai scherzando?

Marco: no, non sai quanta gente viene ferita in volto dagli scoiattoli.

Tom: fa come vuoi. Ok, scendiamo e andiamo al nostro focolare, posto 2-c.

 

Scendiamo da quel catorcio prima di fare la muffa e dopo due passi incontriamo un tipo baffuto con una pelliccia di procione alla vita.

Matteo: salve sono Matt-t-t-teo la guardia forest-t-t-tale del parco!

Quel tipo balbettava come una vecchia carretta ingolfata.

Tom: ehi amico tutto bene?

Matteo: T-t-tutto bene, benvenut-t-ti, da quella part-t-t-..

Ma cacchio non può evitare di dire parole con la t.

Dopo dieci minuti a sentire quel tipo balbettare per dirci dove dovevamo stare abbiamo messo giù le borse e tirato fuori le tende.

Io sono abile a costruire queste tende ma Tom non lo è altrettanto. Si sta facendo compatire dagli altri campeggiatori.

Tom: perché quest’asta non ci entra?

Marco: zio meglio che lasci fare a me, se continui così si spezza.

Tom: no tranquillo.

E come pronosticato si spezzò.

Tom: diamine si è rotta, ma dov’è l’altra metà?

La risposta arrivò in fretta.

Nick: chi è quella testa di procione che mi ha lanciato addosso questo bastone!?

 

Ancora quell’avvocato. Il bastone gli aveva fatto proprio un bel pozzo in mezzo alla fronte, sembrava uno di quei monaci tibetani. Tra l’altro il tipo aveva un parrucchino che non passava proprio inosservato e gli si era pure spostato.

 

Nick: di nuovo voi!

Tom: sono incidenti che capitano!

No, Vanessa è uscita a guardare e mi ha visto combinato da boy scout! Che sfiga!

Tom: facciamo così invito lei e la sua famiglia a una bella cenetta al barbecue questa sera per scusarmi, che ne dice?

Nick: beh, io..

Tom: avanti porto tutto io, voi preoccupatevi solo di portare l’appetito.

Vanessa: dai papà è gentile a invitarci, poi tu non sai fare a cuocere la carne alla griglia.

Nick: uhm, d’accordo, a stasera allora.

 

Mi sa che ci siamo scampati una denuncia, ma stasera sarà un macello. Non so se mio zio sa davvero cucinare e il mio cuore non potrebbe reggere altre figuracce davanti a quel viso d’angelo.

Dio mi sentite come parlo? Sembro un’adolescente con gli ormoni in festa alla sua prima cotta.

Mi sbrigo a sistemare le tende mentre mia sorella va a caccia di nuovi campioni e poi aiuto Tom ad accendere il barbecue. Prendo la carbonella, l’alcool, pulisco la griglia che sta li da non so quanto tempo e aspetto lo zio.

Tom: ehi hai preso tutto, bravo! Qui c’è la carne per stasera! Ora accendiamo il fuoco.

Marco: sicuro che non posso accenderlo io?

Tom: ma figurati, te farai certamente dei danni.

Eh perché lui non li farà.

Martina: vado a prendere l’estintore.

Ecco qualcuno con un po’ di sale in testa.

 

Lo zio mette la carbonella sotto la griglia poi ci spruzza su l’alcool. Di fianco a noi è venuto Luke, il mastino infernale che appartiene a quell’angelo di Vanessa. Ci guarda incuriosito, spero non mi morda pensando alle bistecche che stiamo per cuocere.

Mi sembra di sudare come mai prima. Tom prende il fiammifero e lo accende. Lo avvicina al fuoco. Ragazzi è stato bello conoscervi. Il miracolo.

Tom: accensione perfetta!

Io avevo chiuso gli occhi per la paura e ora tiro un sospiro di sollievo. La fiammella si è accesa senza problemi.

Tom: prendiamo la carne e gli aromi per insaporirla.

Mentre condiamo la carne vedo, in trasparenza, la silhouette di Vanessa nella sua tenda, persino la sua ombra mi fa impazzire.

 

Vedo mia sorella preparare uno zaino enorme con scorte di cibo e stoviglie varie. Insospettito la vado a controllare, non vorrei facesse una delle sue pazzie in questa foresta; e chi la trova più dopo.

Marco: ehi che fai?

Martina: ho trovato le tracce di un orso e mi sto preparando per l’escursione.

Marco: ah ah, simpatica.. no, davvero che fai?

Mi guarda con aria di chi non stava scherzando e purtroppo la conosco troppo bene per sapere che quando fa così sta dicendo la verità.

Marco: ma sei fuori? Io non ti lascio andare!

Martina: lascia lo zaino!

Marco: no!

Martina: non avrò più l’occasione di raccogliere un campione d’orso se non mi lasci andare!

 

Una voce angelica mi pietrifica.

Vanessa: perché litigate?

Mollo il sacco in faccia a mia sorella che va al tappeto.

Vanessa: oh povera.

Mentre gli presta le sue cure amorevoli vorrei tanto essere io quello a terra.

Marco: mia sorella non sa stare senza guai, mi spiace. Voleva andare a caccia di orsi.

Vanessa: di orsi? Ma è pericolo, perché volevi fare una cosa del genere?

Martina: per raccogliere..

Marco: per raccogliere informazioni sulla loro vita! Lei è appassionata come me di natura e vuole sempre imitarmi andando in avanscoperta.

Mi sono salvato in corner.

Vanessa: beh, è una cosa forte ma è pericoloso sai, magari potresti chiedere alla guardia forestale se può darti le informazioni che ti servono.

Martina: non è una cattiva idea, ora ci vado, grazie.

 

Incredibile è riuscita a convincerla.

Vanessa: è simpatica tua sorella.

Marco: eh si, insomma, beh, ehm..

Cavoli mi sono bloccato e non so che dire.

Vanessa: ci vediamo stasera allora.

Marco: ah, si a stasera.

Ho fatto la figura del fesso. Stasera devo rimediare. Sento un odore di bruciato.

Marco: Tom! La tenda!

Tom: noo!

La tenda sta prendendo fuoco, mi sembrava strano che non avesse fatto cavolate fino ad ora. Per fortuna era solo un angolo e riusciamo a spegnerla in fretta.

Tom: per un pelo.

Marco: non puoi stare più attento?

Tom: tranquillo sono abituato al fuoco, sul set spesso c’erano effetti speciali, simili.

Marco: ma qui non siamo sul set e se prende fuoco la foresta addio! Quindi sta più attento!

 

Il cane di Vanessa ci abbaia ed io mi allontano furibondo.

Lo zio certe volte mi fa perdere proprio le staffe.

Me ne sono andato in quel camper puzzolente, sbattendo la porta, e ho rotto anche la maniglia.

 

Vedo lo zio dal finestrino mentre si ferma a parlare con il mio futuro suocero, l’avvocato. Sembra simpatico. Sento un rumore strano provenire dal bagno. Vado a vedere e trovo Luke che sguazza in quella schifezza! Sarà entrato di soppiatto! Lo sbatto fuori e rimango sul gradino a guardare..

Oddio Tom ha incendiato la cravatta di Nick! Ora l’ha spenta.. Strano ora se la stanno ridendo. Mah non capisco.

Blocco la porta dall’interno e mi metto ad ascoltare un po’ di musica, aspetto che venga sera quando vedo mia sorella che gioca con Vanessa. Devo correre prima che gli parli della sua collezione di popò!

 

Marco: Vanessa!

Vanessa: ehi ciao! Tua sorella mi farà morire!

Marco: Martina che hai combinato stavolta!

Martina: ehi!

Vanessa: non ha fatto assolutamente niente di male, mi stavo raccontando della sua passione per i reperti animali.

Gliel’ha detto, sono rovinato.

Marco: io, io, mi dispiace..

Vanessa: non c’è niente di male, io da piccola mi divertivo a collezionare i denti di ogni animale, ho ancora la mia collezione a casa.

Grazie al cielo non me la sono giocata.

Vanessa: senti io e i miei domani andiamo alle rapide, ti va di venire?

Marco: io?

Tom: certo che veniamo!

Marco: zio!

Tom: ho fatto una scena con le rapide una volta e non vedo l’ora di rifarlo!

Vanessa: perfetto! Ci vediamo per cena allora!

 

Mio zio è impazzito, non mi tufferò nel bel mezzo di un corso d’acqua alto 2 centimetri con rocce acuminate sul fondo. Piuttosto aiuto mia sorella a collezionare cacche per il resto della vita! Però forse a Vanessa piacciono i ragazzi coraggiosi, o idioti. Io non voglio affogare o peggio morire! E non ditemi che sono un pessimista, non sapete quanti scout si sono feriti a le rapide!

Meglio non pensarci.

Gli uccelli del bosco iniziano a canticchiare in modo diverso. Sta calando il sole.

Il fuoco si accende e le carni vengono messe a cuocere per benino. Lo zio si è superato stavolta, ha fatto davvero delle ottime costolette. L’odore è divino e dopo cena anche Luke assapora i resti.

Nick: allora ho saputo che domani verrete con noi!

Tom: già, ci divertiremo!

Beatrice: ma è vero che siete un attore?

Tom: ehm, si..

 

Lo zio non è entusiasta come al solito di raccontare che lavoro fa, strano, forse con gli estranei non è espansivo come con noi di famiglia.

 

Vanessa: forte! E che film hai fatto?

Tom: beh, film che non avete visto purtroppo, la casa di produzione non era una Major.

Vanessa: oh peccato..

Tom: ma dimmi invece, tu cosa fai?

Vanessa: io? Studio e spero di diventare una veterinaria un giorno.

 

Una veterinaria, avete sentito!? Io amo la natura e lei gli animali! Quale accoppiata migliore.

 

Matteo: signori!

Tom-Vanessa-Nick-Beatrice-Marco: oddio!

Matteo: scusat-t-te vi ho spavent-t-tato?

Martina: io non mi sono spaventata ti avevo visto insieme all’orso.

Tom: quale orso?

Matteo: si in effet-t-ti sono venut-to ad avvert-t-tirvi di non cucinare carne perché.. ah.. vedo che sono arrivat-t-to t-t-tardi.

Beatrice: per cosa?

Matteo: abbiamo vist-to un orso e quindi..

Nick: orsooo!

Matteo: si un orso.

Beatrice: orsoo!

Matteo: ma che vi siet-t-te bloccat-t-t-ti?

Marco: c’è un orso dietro quel cespuglio rimbambito!

 

La guardia forestale si gira lentamente, come in quei film dell’orrore da quatt-tro soldi, scusate a forza di sentirlo balbettare mi viene anche a me.

L’orso di alza su due zampe, è enorme, me la farò sotto, e mia sorella ne sarà contenta. Scappiamo tutti e ci rifugiamo nel nostro camper, anche quel coraggioso del ranger.

 

Marco: tu non dovresti anestetizzarlo?

Matteo: e con cosa?

Martina: chissà che cacche enormi che fa.

 

La guardiamo tutti.

 

Martina: che ho detto?

Matteo: è sempre così?

Tom: più o meno, comunque quando pensa che se ne andrà?

Matteo: non preoccupatevi gli orsi mangiano poi se ne tornano nelle loro tane.

Nick: non balbetta più?

Matteo: quando ho paura mi passa.

Vanessa: di solito è il contrario.

Questo è strano forte. Ci mettiamo a riposare e aspettiamo.. aspettiamo.. aspettiamo.. sono passate due ore e quel dannato di un orso non se ne va! Anzi si addormenta vicino al focolare, vicino al cane che mangia le sue ossa.

Non credo se ne andrà. Vanessa però si sta addormentando sulla mia spalle, quell’orso è stato un colpo di fortuna, per così dire.

Mia sorella lo fissa come un trofeo, non ha ancora capito che lo zio è sulla porta, non per impedire all’orso di entrare, ma a lei di uscire.

Si è fatto molto tardi, dormono tutti, tranne io. Mi spiegate come si fa a dormire con una gnoc.. eh-ehm.. bellissima ragazza poggiata sulla spalla a dormire dolcemente. Non mi laverò più finché si sentirà il suo profumo sulla mia maglietta. Ma incomincio a cedere e alla fine mi addormento anche io.

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