Quinto capitolo, ce la farà Marco a ritrovare la strada di casa??
ͼ 18 anni + 3 giorni ͽ
Marco: Vanessa, Vanessa!
Vanessa: eh.. oh.. giorno..
Marco: oddio!
Vanessa: che c’è?
A mia difesa vi informo che non mi ha detto di avere un’allergia hai funghi di bosco.
Marco: mi dispiace.
Vanessa: non potevi saperlo.
Marco: scusa.
Vanessa: se ti scusi ancora ti tiro un calcio dove dico io.
Povera, mi trascina sulle spalle e io per ringraziarla gli ho fatto mangiare dei funghi che l’hanno riempita di macchie rosse in viso. Sembra che gli abbiano passato la cartavetrata in faccia.
Marco: ferma!
Vanessa: che hai?
Marco: o..o..o..
Vanessa: o che?
Marco: orso!
Un orso davanti a noi! E ironia della sorte la baita è sulla collina dietro di lui. Non ci credo questa è sfiga!
Vanessa: se prendessimo il sentiero girandogli intorno?
Marco: mica è un orso di pezza, ci sbranerà in men che non si dica!
Vanessa: ottimista..
Marco: realista, veramente.. magari lo puoi spaventare tu!
Mi guarda un po’ scettica. Non sono codardo! È che non sarei un’esca plausibile con la gamba rotta. Però quello sguardo gelido, con quei bei occhioni verdi.. mi intimorisce oltre a piacermi un sacco.
Marco: si ok, meglio di no.
Vanessa: quindi?
Marco: non lo so!
Vanessa: ma tu sei uno scout! No?!
Marco: si, ma non sono un domatore di orsi!
Vanessa: che si fa quindi!?
Mi guardo intorno in cerca di idee.
Marco: lassù!
Vanessa: dove?
Marco: sull’albero!
Vanessa: eh?
Sul ramo di un albero c’è un grosso alveare. Non sarà l’orso Yogi ma il miele piace agli orsi.. giusto? Vabbè, in qualche modo almeno lo distrarremo.
Marco: il miele!
Vanessa: il miele? Ma non è un falso mito che il miele piaccia agli orsi?
Cavoli mi ha beccato.
Marco: No, no, sono ghiotti di miele e poi anche se non lo mangia le api lo pungeranno facendolo scappare.
Vanessa: come pensi di prenderlo?
La guardo sorridendo. Vorrei ricordarvi che sono diversamente abile in questo momento, non pensate che me ne stia approfittando.
Un attimo dopo Vanessa è arrampicata modi bradipo sul ramo di un pino.
Vanessa: che schifo!
Marco: cosa?
Vanessa: è pieno di resina qui, mi sto inzozzando tutti i vestiti!
Marco: avanti ti manca poco!
Vanessa: la fa facile lui..
Marco: hai detto qualcosa?!
Vanessa: no! Ehi aspetta!
Marco: che hai trovato?
Vanessa: c’è un buco. Forse c’è del miele anche qui!
Marco: Vanessa non credo sia opportuno..
Vanessa: aaaah!!
Cadeee! Boom.
Che botta ragazzi. E si dimena ancora terra.
Vanessa: un topo, un topo nei vestiti!
Marco: lo becco io!
Prendo un ramo secco e cerco il topo. Lo vedo, sotto la camicetta a livello dell’ombelico!
Marco: tiè!
Spam. Preso!
Vannessa: ohu!
Marco: l’ho preso Vanessa!
Vanessa: hai preso anche me..
Mi dice con un filo di voce.
Marco: almeno l’ho neutralizzato.
Poi vediamo uno scoiattolo correre via dimenando la coda rattrappita. Beh, almeno ricorderà che non gli conviene curiosare sotto la camicetta delle ragazze.
Aiuto Vanessa ad alzarsi e la incoraggio a risalire sull’albero.
Con un po’ di sforzo riesce ad arrivare sino all’alveare e lo butta giù.
Marco: perfetto!
Le api iniziano ad uscire!
Marco: via!
Lo calcio forte e lo mando verso l’orso. Ma l’ho calciato con la gamba fratturata! Che male!
Vanessa: ma sarai scemo?!
Nonostante la non furbissima performance l’alveare ha attirato l’orso che, infastidito dalle api se la da a gambe.
Marco: ce l’abbiamo fatta!
Vanessa: ma se ho fatto io tutto il lavoro! Guarda come mi sono sporcata!
Marco: ehm.. si, giusto.. ora andiamo al capanno!
Le api ci inseguono!
Vanessa: corri!
Marco: come faccio! Aiutami!
Vanessa: non ci penso proprio!
Lei se la da a gambe e prende solo un po’ di spavento ma è il qui presente storpio, temporaneo, a beccarsi le punture! Ahi, ahi!
Entriamo nella baita e chiudiamo la porta a chiave. Le api mica sanno aprire le porte, per fortuna.
Vanessa: ce l’abbiamo fatta..
Bau! Bau!
Vanessa: Luke!
Che ci fa quel botolo ringhioso qua?
Marco: come fa ad essere qui?
Vanessa: guarda!
La porta sul retro è aperta e ci sono dei sacchi di mangime aperti. L’ingordo si è perso e ha trovato un posto caldo e pieno di mangiare.
Il divano è pieno di peli, bleah.
Marco: cerchiamo una radio e dei medicinali per la tua faccia.
Passiamo il tempo a rimuovere i pungiglioni dal mio sedere e a medicare le macchie di Vanessa con alcuni unguenti, sperando di non peggiorare la situazione.
Marco: non ci resta che aspettare.
Cavolo quanto mi piace aspettare con lei. Certo ora è un po’ arrabbiata perché gli ho fatto venire un sacco di macchie sul viso e uno scoiattolo le ha graffiato tutta la pancia, facendola cadere giù da un albero… mi sa che non ho più speranza..
Marco: pensi che ti andrebbe di andare fuori a prendere quell’alveare? C’è del miele e noi siamo affamati..
Mi guarda male, e le pustole ricoperte di crema la fanno sembrare uno di quei mostri da horror del sabato sera. Credo che non ci andrà.
Marco: vuoi un altro po’ di crema?
Vanessa: basta che sia quella giusta.
Stiamo un po’ in silenzio mentre le spalmo la crema sul viso e poi apre gli occhi e mi guarda.
Vanessa: sai, nonostante tutto sei simpatico.
Marco: ah, davvero?
Vanessa: si, sei uno distratto, scambi funghi di bosco per funghi velenosi, e anche fifone.
Marco: quanti complimenti.
Vanessa: ma sei ok.
Marco: grazie.. magari finita questa vacanza ci si può vedere ogni tanto che ne pensi?
Vanessa: non so.. io abito in città..
Marco: ma la campagna è molto bella, non ci sono gli orsi e senza lo zio è molto calma.
Vanessa: già, mi è sembrato abbastanza casinista anche lui.
Marco: è fatto così, pensa che una volta si era messo a dare da mangiare dell’oro in polvere alle galline per vedere se poi facevano le uova d’oro.
Vanessa: non ci credo!
Marco: si e poi mia sorella, che sperava uscissero delle cacche dorate, è stata nel fienile 2 giorni.
Vanessa: siete proprio una bella combriccola!
Marco: eh.. non sai quanto.
Vanessa: forse.. ti verrò a trovare allora.
Marco: davvero?!
Vanessa: si, sperando che ci trovino, io non mi smuovo da qua, anzi ti dirò che mi vado a fare una bella doccia mentre aspettiamo i soccorsi.
Marco: io allora provo a chiamare il ranger con la radio.
Vanessa: ma chiama tuo zio sul cell?
Marco: non abbiamo preso i telefonini oggi.
Vanessa: ah già, anche noi li abbiamo lasciati in tenda.. vabbè, vado a farmi una doccia, bussa se arrivano..
Marco: ok..
E mentre tu ti fai la doccia, io ti spio dalla serratura.. eh eh eh. Accidenti, quel mezzo cane si è messo di guardia! Devo distrarlo..
Dall’altra parte del bosco intanto.
Tom: avanti una scampagnata non fa male a nessuno!
Matteo: dobbiamo arrivare al pont-t-te.
Nick: spero siano arrivati sani e salvi.
Matteo: st-tia t-tranquillo la casa è ben visibile dalla vallat-ta. Cert-tament-t-te Marco l’avrà vist-ta e ci sarà andat-to.
Tom: sbrighiamoci allora!
Martina: vedi di non dimenticarti il non nostro patto sai!
Tom: come? Ma non puoi ritenerlo ancora valido!
Martina: certo che si!
Beatrice: che bambina allegra!
Tom: lo può dire forte.
Beatrice: mi ricorda la mia Vanessa da piccola, e lei mi ricorda qualcosa..
Tom: cioè? Che intende?
Beatrice: non so, ma mi sembra di averla vista in tv.
Tom: come?! No, non è proprio possibile!
Nick: e perché? È un attore no?
Tom: eh, si ma non sono mai andato in onda in Italia.
Beatrice: sarà.. quando mi verrà in mente le dirò..
Martina: ehi!
Nick: che hai visto!
Martina: guardate! Questa lumaca sembra uguale a quella che abbiamo in campagna ma la sua cacca è completamente differente!
Matteo: sa che sua nipot-te sta raccogliendo una cacca di lumaca?
Tom: non ci si metta anche lei, ci porti alla baita e basta.
Matteo: guardi, quello è il pont-t-te.
Nick: quello!? Ma sarà pieno di tarli!
Matteo: il pont-te sospeso è la via più veloce, altriment-ti bisogna scendere a valle e poi risalire sulla collina.
Tom: andiamo, ho visto ponti bel più pericolanti!
Beatrice: se lo dice lei.
Come Tom mette un piede sul ponte il legno si spezza a metà.
Tom: ehi ma che scherzi sono questi!
Matteo: non era mai capit-t-at-to, forse quell’asse è sta-t-ta mangiat-ta dai t-tarli.
Nick: io non ci salgo più.
Tom: oh avanti, si vede che è un ponte sicuro, guardate che pali robusti.
Nick: non li scuoterei così tanto fossi in te.
Martina: zio!
Beatrice: frana!
I pali portanti del ponte crollano a valle trascinando con se la via più breve.
Nick: ecco, ci voleva solo che demolissi il ponte!
Tom: ehi, forse ci ho salvato la vita!
Nick: grazie al cielo che abbiamo Clint Eastwood con noi allora! Ora ci tocca fare tre ore di strada!
Martina: meglio, più tempo per raccogliere regalini!
Nick: che famiglia di matti.
Tom: ehi, non le permetto di offendere.
Nick: andiamo Beatrice prima che mister Hollywood faccia crollare la montagna.
Matteo: mi spiace.. non sapevo che il pont-te fosse pericolant-te.
Tom: non si preoccupi, ora andiamo, Marco sarà demoralizzato.
Sono al settimo cielo! Non vedo altro che vapore ma non appena si diraderà la vedrò! Spero solo che mio zio non arrivi proprio sul più bello. Come? Il cane? Ah si, l’ho chiuso nel ripostiglio del mangime. Che mangi purè a sazietà, basta che non mi venga a rompere.
Marco: l’occhio!
Vanessa: che fai? Perché sei davanti alla porta?
Vanessa ha aperto la porta e mi ha ficcato la maniglia nell’occhio!
Marco: mi, mi ero chinato per sistemarmi la gamba.
Vanessa: ancora male alla gamba eh?
Marco: già.
Vanessa: senti io mi asciugo e vado un po’ sulla brandina nell’altra camera a riposare, ti va di aspettare tu qua?
Marco: ehm, ok no problem!
Vanessa: grazie, ma Luke?
Marco: è di la a mangiare.
Vanessa: caro il mio cucciolotto affamato.
Mannaggia non ho visto niente per colpa di quel cagnaccio! Ho persino preso il pomello con l’occhio, ora sembro un pugile dilettante. Che vacanza da schifo.
La radio del ranger non funziona e in questa baita ci sono solo barattoli di fagioli, a parte il mangiare per animali. Ma la fame è fame e a costo di fare come in quei film western, mi farò un bel piatto di fagioli.
Prendo due scatole di fagioli, non c’è scritto niente su ma credo siano commestibili, accendo il fuoco, una bella scaldata e il pranzo è servito!
Magari ne lascio un po’ anche per Vanessa.
Ho la pancia piena.. riprova a contattare la radio ma non va ancora.
Che noia, è passato un sacco di tempo e ancora niente. Mi chiedo se ci stiano cercando veramente o se mio zio li abbia accidentalmente uccisi tutti. No, non è capace di tanto. Anche se quella vecchietta di otto anni fa non so che fine abbia fatto.
Vanessa: ancora niente?
Marco: ehi, ti sei svegliata?
Vanessa: si, hai cucinato?
Marco: un po’ di fagioli, ti vanno?
Vanessa: nessun fungo?
Fa la spiritosa, mica avveleno la gente di proposito.
Marco: siediti e mangia.
All’improvviso succede l’irrimediabile.
Mollo una di quelle scor.. ehm.. puzze.. che il barrito di un elefante sembra niente a confronto. Divento di tutti i colori, lei mi guarda con la bocca piena di fagioli, poi me ne scappa un’altra!
Che figuraccia! Mi sento male! Voglio uscire e morire tra le fauci dell’orso! Un momento.. Sta ridendo!?
Magari è la tensione. Almeno non ho fatto una figuraccia completa. Anche se l’odore non è dei migliori e preferisco rintanarmi in bagno prima di fare altre dichiarazioni involontarie.
Marco: scusami!
Vanessa: tua sorella si attaccherebbe alla porta vedendoti correre così in bagno.
Possibile che sia così sfigato! Ragazzi.. se mio zio tarda ancora dovrà inventarmi qualcosa per non far sentire le mie flatulenze. È strano che si sia messa a ridere. Ora però preferisco aspettare che mi passi. Non vorrei rovinargli il pranzo.
A pochi chilometri di distanza, dietro la collina, il gruppo sta marciando.
Tom: non credevo fosse tanto dura una discesa..
Nick: sta attenta amore..
Beatrice: si tesoro.
Tom: Martina!
Martina: che c’è?
Tom: lascia stare quel procione!
Martina: ma è tanto carino!
Matteo: lo stai strozzando ragazzina!
Martina: uffi..
Tom: quanto crede che manchi?
Matteo: a occhio e croce due ore se scendiamo in fret-t-ta.
Tom: se acceleriamo ancora un po’ rotoliamo giù.
Martina: siii!
Tom: Martina noo!
Nick: sta correndo come una matta!
Beatrice: ragazzina fermati!
Matteo: aiutoo cadoo!
Tom: no, no, non si attacchi!
Una valanga umana precipita giù dal pendio, Martina invece corre felice e allegra fino al fiume.
Nick: non ci credo.. ahi..
Matteo: siamo caduti come sciocchi.
Beatrice: signor scout!
Matteo: cosa?
Un alce guarda i quattro. Sembra più stupito l’alce del gruppo.
Matteo: ok, fermi.
Tom: ma è un alce, è innocua.
Martina: mi piace, posso toccarla?
Nick: a me non sembra tanto buona.
Martina: ma no, ha anche una bella schiumetta tutta intorno alla bocca!
Matteo: non è il caso di fissarlo troppo a lungo, le alci di qua sono molto suscettibili.
Buaah!! Come cavolo ruggisce quell’alce!
Tom: che razza di verso era quello? Sembrava un animale feroce! Altro che innocuo!
Nick: ci carica!
Matteo: sparpagliatevi!
E chi volete che punti l’alce?
Tom: ehi, perché viene dietro a me!?
Nick: noi andiamo da Vanessa tu tienila occupata!
Tom: questa è buona! Oddio!
Lo zio correva come una mangusta con la coda in fiamme e saltellava qua e la. L’alce puntava dritta verso la sua metà e alla fine, con una bella incornata, sbalzò Tom a metri di distanza.
Quella scena accese una lampadina a Beatrice, una delle poche lampadine mai accesegli.
Beatrice: tu! Ti ho riconosciuto!
Tom: ohi, ohi.. non mi pare il caso di fare conversazione ora!
Buaaahh! L’alce era assatanata. Non si sarebbe accontentata di una sola incornata.
Tom: ma che vuoi da me!
Nick: credo sia un maschio in amore!
Tom: pensa che gli roviniamo la piazza? Ma andiamo! Almeno che tu li non abbia delle corna nascoste sotto il parrucchino!
Nick: ehi! Sono capelli veri sai!
Martina: no, si vede da lontano che sono peli di gatto.
Tom: Martina non essere maleducata!
Matteo: Tom, corri!, attraversa il fiume, l’alce non ti potrà seguire!
Buaah!
A modi castori i quattro attraversano il corso d’acqua, l’alce bisbetica li guarda scalpitando e emettendo strani versi.
Matteo: Ci siamo riusciti..
Martina: ehi il tuo gatto si è bagnato!
Nick: il mio parr.. ehm.. i miei capelli!
Tom: a me non sembra tanto intimorita dall’acqua!
Nick: cosa?
L’alce si era buttata nel fiume ma, fortunatamente per Tom la corrente era molto forte e il torrente trascinava via l’alce raffreddando i suoi bollenti spiriti.
Tom: in questa foresta non avete animali normali?!
Matteo: di solit-t-to sono molt-to più mansuet-ti.. avet-te scelt-to la st-tagione peggiore.
Nick: che fortuna.. Beatrice amore che dicevi prima?
Nick strizzava il suo parrucchino di gatto, ehm.. di capelli, sotto gli occhi inorriditi di Martina, che essendo abituata a ben altri spettacoli pareva strano si inorridisse.
Beatrice: che mi ricordo dove l’ho visto!
Disse indicando Tom.
Beatrice: eri in tv, su uno di quei canali a tripla cifra!
Lo zio sembrava spaventato a morte, era sbiancato e sudava anche dal naso.
Martina: dove?
Beatrice: su un programma televisivo sui rodei!
Nick: rodei?
Beatrice: si, dove ci sono i tori, i cowboy e i cavalli.
Nick: so cosa sono, la mia domanda era un’altra. Non eri un attore di Hollywood?
Martina: zio?
Tom: io..
Tom guardava a terra, non riusciva più a tenere lo sguardo alto. Si sentiva scoperto. Nudo. Ma allora tutta la spavalderia da attorone di Hollywood che era?
Tom: è la verità.. io non sono un attore famoso.. ne ho lavorato per produzioni cinematografiche. Sono un cowboy di salvataggio.
Nick: eh?
Tom: durante le riprese dei rodei e delle gare tra cowboy io mi occupo di distrarre il bestiame imbizzarrito quando il loro domatore viene disarcionato.
Nick: quindi il tuo lavoro è essere uno specchietto per le allodole.
Tom: più o meno.
L’atmosfera cambiò radicalmente. Un silenzio atroce circondò il gruppetto. Se non fosse stato per l’alce urlante che passava dietro di loro in balia della corrente, sarebbe state un quadretto piuttosto triste. Lo zio ammise di non essere altro che uno stuntman televisivo per rodei, niente film e avventure fantastiche.. erano solo chiacchere.
Beatrice: beh, credo sia un lavoro onesto!
Tom: come?
Martina: si, ha ragione! Se non ci fossi tu molti cowboy se la vedrebbero davvero brutta!
Zio: grazie ragazze..
Nick: comunque sia, rimane un lavoro da suicidi..
Matteo: il suicida ci ha creat-to dei problemi ma ci ha anche salvat-ti dall’alce.
Nick: scempiaggini.. faccia strada piuttosto, mia figlia non deve restare da sola per troppo tempo con il nipote di questo scellerato, non vorrei che le combinasse qualche disastro.
Martina: ehi, mio fratello non è un casinista come lo zio!
Zio: grazie.. sta buona però, con certe persone non si può ragionare.
Martina: guarda che non ti abbuono le popò solo perché ti ho detto delle belle cose.
Zio: eh eh.. andiamo avanti su..
Nel frattempo a poco meno di un’ora di strada, nella baita sulla collina, Marco sembra aver calmato la sua agitazione gassata. Il timido ragazzino era in bagno per non sprofondare di vergogna.
Vanessa: passata?
Marco: come?
Vanessa: l’aria, è passata?
Marco: non sei tanto delicata sai!
Vanessa: scusa, ma sei spassoso.
Marco: almeno ridi, dopo quegli incidenti di prima credevo mi odiassi.
Vanessa: no, tranquillo, io ho un fratellino molto piccolo, ora è all’asilo, e credimi, tu in confronto sei una benedizione.
Marco: beh, andrebbe d’accordo con la mania di mia sorella di collezionare cacche.
Vanessa: è una fase dai, tra qualche anno collezionerà fidanzatini.
Mi sembra incredibile, sto parlando con una bella ragazza, certo le macchie sul viso nascondo la sua vera bellezza, ma non mi preoccupano. Un discorso di più di quattro parole e che non riguardi gli scout è un bel traguardo.
Se non ci fosse stata la porta del bagno e chili di gas a separarci, sarebbe stato anche bello parlare.
Vanessa: la radio allora?
Marco: eh, ho provato ma non funziona, credo che il nostro amico balbuziente se la sia scordata al campo.
Vanessa: perché non esci?
Marco: sicura? Potrebbe essere pericoloso..
Cacchio ho aperto la finestra e sto provando a mandare fuori il gas ma l’aria non si alleggerisce.
Ma che? Apii!
Mi lancio in salotto e richiudo subito la porta.
Vanessa: che succede?
Marco: le.. le api han fatto il giro della casa e stavano entrando dalla finestra.
Vanessa: eh non ci credo.. mica sono tanto intelligenti.
Intanto vedo un ape passare davanti una finestra.. sembra che mi fissi..
Marco: assaggiata la carne, non ne possono più fare a meno..
Vanessa: non credo siano come i vampiri.. sono cose da film di fantascienza.
Marco: ti piacciono?
Vanessa: mah si, diciamo che l’appassionato è mio fratello.. io preferisco i film sul ballo..
Marco: balli? Cosa classica?
Vanessa: no, danza moderna..
Stiamo parlando come ad un appuntamento! E mi piace! Per la prima volta non mi vergogno a stare solo con una ragazza o di fare brutte figure. Mi sento al mio posto.
Se non fosse per la gamba che mi fa stare male sarei molto contento di quest’avventura delle rapide.
Marco: aaah!
Vanessa: che ti prende!?
Marco: il tuo cane!
Vanessa: che?
Marco: mi ha morso la gamba!
Vanessa: oddio! Cattivo Luke!
Maledetto botolo.
Vanessa: ehi, mi sembra che stia arrivando qualcuno.
Marco: dici?
Dalla finestra si intravedono delle figure.
Apre un attimo la porta e quel bellissimo orso che abbiamo fatto fuggire poco fa si piazza davanti a noi e ci guarda. Mi guarda. Credo stia collegando quello che gli abbiamo fatto a un sentimento.. infatti sta alzando i suoi bei labbrucci e ci mostra quei bei dentini bianchi e lunghi che ha.
Vanessa: chiudi!
Sbatto la porta prima che si avvicini troppo e la chiudo a chiave.
Marco: che facciamo?!
Vanessa: che ne so!!
Marco: sta spingendo contro la porta!
Vanessa: aspetta.
Marco: non mi puoi lasciare qui!
Ha ficcato gli artigli nel legno! Ora ci sta guardando dal foro. Ma quanto è intelligente quest’orso?
Vanessa: ecco qua!
Uno scopettone! Che mente malata userebbe uno scopettone per cacciare un orso?!
Vanessa: spostati!
Lo mette tra la maniglia e una mensola. Certo! Lo usa per bloccare la porta. Che genio, il manico di ferro dovrebbe resistere un po’ di più del legno. No si piega!
Vanessa: usciamo dalla finestra della cucinetta!
Marco: e se ci vede!?
Vanessa: tu stai attento alla tua gamba e al resto ci penso io!
Apriamo la finestrella e già sento la fine. Se mi accade qualcosa voglio che la mia camera sia donata allo zoo comunale per allevarci delle scimmie. Perché? Non voglio mica lasciare la soddisfazione a mia sorella di allevare i suoi “campioni” anche nella mia parte di camera!
Usciamo piano piano ma la gamba si incastra nelle tendine.
Marco: psst.. Vanessa..
Vanessa: sta fermo, provo a liberarti.
L’orso fortunatamente sta ancora bussando alla porta. Il legno però cede e la porta si spalanca. Che fortuna, lui entra noi usciamo, la gamba è ancora intrigata!
Vanessa: ecco fatto, andiamo!
Marco: l’orso!
La sua zampa mi sta per staccare la gamba! Accidenti per un pelo! Mi ha solo sfiorato..
La testa della bestia si intriga nelle tendine, stanno bene i fiorellino sull’orsacchiotto. Meglio muoversi però. Ci sono anche le api in giro.
Vanessa: corri, corri!
Marco: corro con una gamba sola!
Nick: Vanessa!
Vanessa: papà!
Tom: Marco! Che hai alla gamba?!
Marco: niente domande, dov’è la jeep?!
Incontriamo i nostri correndo giù dalla collina. Ci vengono in contro abbracciandoci, ma noi abbiamo ben altro per la testa.
Il padre di Vanessa la abbraccia ma lei vuole solo scappare! Dov’è la jeep?
Martina: cosa sono questi versi?
Marco: un orso, nella baita..
Tom: la macchina è andata giù da un dirupo, dovremo andarcene di corsa!
Marco: giù da un dirupo!
Tom: già..
Tom: questa volta però sistemerò la cosa io.
Marco: che?
Martina: ti spiego dopo.
Vanessa: papà, Marco ha una gamba ferita, dobbiamo andare via.
Nick: aspetta, tu sei piena di macchie, perché?
L’orso se ne frega delle nostre chiacchere e ci corre incontro. La morte con la pelliccia ci sta puntando!
Un attimo, mio zio si sta parando tra noi e l’orso.
Marco: zio torna indietro!
Tom: Marco, ho combinato tanti casini durante questa vacanza, ora voglio farne una buona.
Mio zio? Una buona? Naah..
L’orso corre come un.. beh, un orso, e mio zio si mette in una strana posa.. tipo da mezzogiorno di fuoco..
Inizia a dimenare le braccia per attirare l’attenzione dell’orso e gli corre incontro. È impazzito, si vuole fare ammazzare!
Nick: Tom..
Beatrice: svelti, non possiamo stare fermi qui, lo sta distraendo per noi!
Marco: non lo voglio lasciare!
Vanessa: avanti Marco, vuole essere il tuo eroe, non farlo pentire.
Ce ne andiamo, ma non mi piace abbandonarlo.
Lo vedo in lontananza che corre avanti e indietro inseguito dall’orso. Spero solo si riesca a salvare. Lo spero tanto. È una testa vuota, ma fa comunque parte della famiglia.
Poi scompaiono tra gli alberi. Zio ti prometto che dopo ti verrò a riprendere.
Matteo: qui Matteo! Campo base rispondet-t-te!
Marco: ehi, ma è una radio?
Matteo: si, perché?
Vanessa: perché non rispondevi?
Matteo: mi ero dimenticato di accenderla..
Lo strozzo, lo strozzo! La teneva spenta in tasca per tutto questo tempo! Ma vi pare normale!
Marco: io ti ammazzo!
Matteo: aiutatemi!
Vanessa: io aiuto lui ad ammazzarti!
Nick: Vanessa ma che combini!
Nick e Beatrice ci trattengono a stento e dopo poco arriva una jeep a salvare la guardia.
Guardia boschi: che succede? Salite ragazzi!
Saliamo, ma io non posso fare a meno di pensare allo zio.
Poi mi raccontano tutto.. della jeep.. dell’alce.. e del vero lavoro dello zio.
Marco: come?
Nick: so cosa pensi..
Marco: non sapevo che cosa facesse in America.. ecco perché era tanto determinato.
Vanessa: non preoccuparti.
Martina: si, lo zio tornerà!
Marco: certo che tornerà sorellina.
Nick: ragazzi.. sentite mi dispiace di aver parlato male di vostro zio.. è una brava persona..
Vanessa: papà.. posso darti un consiglio?
Nick: dimmi pure..
Vanessa: puoi toglierti il parrucchino? Dopo tutto quello che hai passato è ridotto male ed è inquietante!
Nick: ah ah ah!
Marco: ah ah.. fortuna che l’hai detto tu! Non ce la facevo più a guardalo con quel robo in testa!
Nick: ehi, non prenderti troppa confidenza figliolo!
Marco: si, mi perdoni.
Beatrice: tranquillo Marco, non è così cattivo come vuole far credere.
Nick: amore!
Siamo arrivati al campo scout. Siamo risaliti sul camper e ci siamo messi a riposare. Vanessa era nel suo. Io guardavo dal finestrino sperando di vederla mentre la guardi mi curava la ferita. Un attimo, si è affacciata, mi sta scrivendo qualcosa sul vetro.
Marco: Mi spiaci.. per cosa?
Martina: c’è scritto mi piaci ebete!
Marco: ehi! Vai a letto tu che è tardi.
Scriviamogli la risposta.. anche tu.. che dolce mi ha fatto uno smile! Questo campeggio non è stato poi male.
Dopo quello che ho passato con lei le altre cose non mi sembrano tanto inquietanti. La scuola.. le scout giganti.. Ronnie.. sarà dura però tornare alla solita routine.
Gli scout sono in giro a cercare mio zio. Questa notte non sarà facile da passare. Sono molto preoccupato. Speriamo non sia ridotto troppo male.
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